05/08/2013

Dell OpenManage email alert

Uno degli aspetti che più mi solletica dei server Dell è il loro eccellente parco software, sia per quanto riguarda gli aggiornamenti ma soprattutto riguardo ai sistemi di monitoring.

La punta di diamante del monitoraggio Dell è rappresentata dall’ottimo OMSA (OpenManage Server Administrator), disponibile per quasi tutti i sistemi operativi più diffusi, stabile e relativamente leggero (per lo meno per la disponibilità di risorse attuali).

Uno degli aspetti di OMSA che ho notato mette in difficoltà clienti e amministratori è la notifica di alert via email; l’approccio di Dell a tal proposito è votato alla più totale flessibilità, anzichè dedicare qualche stringata opzione per la definizione di SMTP, sender e destinatari OMSA permette di definire per ciascuna risorsa uno script che viene lanciato ogni volta che si verifica un alert relativo alla risorsa stessa.

Di default le risorse da monitorare non prevedono alcun alert (es Watchdog ASR).
omsa1

Come vedete nel dettaglio ciascuna risorse prevede la possibilità di lanciare uno script locale.
omsa2

Se vogliamo inviare una mail lo script è presto fatto.
Nel caso vi troviate a che fare con un server Windows basta utilizzare l’ottimo blat, potete prendere ad esempio lo script che ho utilizzato per la schedulazione di clamwin.
Per server con distribuzione GNU/Linux la soluzione è ancora più semplice, basta un banale script bash per inviare mail tramite il comando mail (es /etc/Dell/mail.sh).

#!/bin/sh
TESTO="Verificare lo stato del server"
echo $TESTO | mail -s "[OMSA] PROBLEMA SERVER" [email protected],[email protected]

Una volta creato lo script ricordate di dargli diritti di esecuzione (chmod +x /etc/Dell/mail.sh), nel caso dobbiate utilizzare un altro server per il relay SMTP fate riferimento alla documentazione dell’MTA utilizzato (es sendmail piuttosto che postfix).

Ora viene la parte pallosa, Dell OMSA prevede una serie di servizi per cui attivare le notifiche (giusto come esempio 34 su PowerEdge 2950, 38 su un R710), definirli uno a uno è un lavoro palloso, che diventa impossibile nel caso di troviate a che fare con decine di server.
Per fortuna ci viene in aiuto il set di utility command line di OMSA, con il comando “omreport system alertaction” potete verificare lo stato dei servizi.
Con il comando omconfig potete configurare tutti gli alert con un singolo comando sfruttando le poderose features della bash:

for device in $(omconfig system alertaction -? | grep "event=" | \ 
cut -d'=' -f 2 | awk '{print $1}') ; \
do omconfig system alertaction event=$device \ 
execappath=/etc/Dell/mail.sh ; \
done

Ecco fatto, gli alert per tutti i servizi sono configurati, non vi resta che tenere d’occhio la vostra email nella malaugurata ipotesi si rompa qualcosa.
omsa3

E non lesinate sui contratti di supporto!!! :O

17/05/2013

Vmware su IBM DS5000

Giusto per ricordare cos’è lo storage serio a chi considera Qnap e Synology dispositivi professionali e performanti…

HDTune_Benchmark_VMware__Virtual_disk

20/02/2013

Steelseries QCK

Finalmente sono riuscito a liberarmi dell’ultimo pezzo di hardware Razer, qualche giorno fa sono andato a ritirare dal fido Drako il mio nuovo mousepad Steelseries QCK.

A differenza del predecessore Razer Destructor questo QCK è un mousepad in tessuto, e come i più esperti sanno è un tipo di mousepad più adatto ai cosidetti high-senser.
Pippe mentali a parte si sta comportando davvero bene, il feedback iniziale è senz’altro positivo, sebbene l’attrito sia maggiore rispetto ai mousepad rigidi (come il Destructor), il QCK sembra avere un comportamento più omogeneo e costante, specialmente durante le lunghe sessioni dove l’accumularsi dello sporco tende a inficiare notevolmente le performance dei mousepad rigidi.

Tanto per fare un esempio, col Destructor ero costretto a pulire la superficie del mousepad almeno una volta la settimana, e già dopo qualche giorno potevo percepire gli iniziali effetti dello sporco, specialmente durante la stagione calda.
Questo QCK invece sembra “autopulente”, lo sporco si accumula (e avendo un colore scuro più uniforme tende a vedersi più facilmente) ma con una semplice “spazzolata” con la mano il mousepad torna lindo e come nuovo.

La superficie a contatto con il piano di appoggio è rivestita con un materiale gommoso antiscivolo, in rete ho visto che qualcuno ha aumentato l’attrito usando delle apposite fascette adesive in gomma antiscivolo, vista la stabilità generale credo che non sarà necessario dato che il mousepad è praticamente incollato alla scrivania.

Unico neo di questo prodotto è il packaging, essendo conservato arrotolato il mousepad tende a mantenere una forma ondulata, il mio esemplare per giunta è risultato spiegazzato lungo il profilo dove è stampato il logo Steelseries.
Niente che non si possa sistemare con un buon dizionario (consiglio il leggendario IL Castiglioni-Mariotti), da un prodotto che però si fregia della digitura “pro-gaming” mi sarei aspettato una cura maggiore su questo aspetto.

Considerando il prezzo (9.90 euro) mi sento di consigliarlo, vediamo come si comporterà nei mesi a venire.

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29/10/2012

Assorbimento Raspberry PI

Ho provato a misurare l’assorbimento elettrico di Raspberry PI.

Con il primo test ho cercato di misurare l’assorbimento elettrico in idle partendo da Raspberry spento ma alimentato, procedendo poi ad un avvio dello stesso fino al termine del boot di raspbian.

Con il secondo test ho cercato di misurare l’assorbimento sotto stress computazionale compilando i sorgenti di Quake 3.

Prossimamente cercherò di effettuare un ulteriore stress test includendo anche la componente GPU, stavo pensando ad una timedemo di Quake 3 (per il rendering 3D) e la decodifica mpeg con qualche filmato.

27/10/2012

Raspberry PI

Finalmente è giunta l’ora! Finalmente il tanto agognato Raspberry PI è arrivato!

Non mi dilungherò sulle caratteristiche dell’oggetto, dato che ormai il progetto ha raggiunto una notorietà tale da non richiedere ulteriori commenti, se non lo conoscete potete trovare tutte le informazioni sull’ottimo sito ufficiale http://www.raspberrypi.org/

Ahimè il mio esemplare (che ho prontamente ribattezzato KenderPI) risulta essere dotato di 256MB di ram contro i 512MB dei nuovi modelli, non mi sarebbe dispiaciuto ricevere il nuovo modello, ciò nonostante posso comunque considerarmi soddisfatto data la lunga attesa (quasi 6 mesi) per poterci mettere sopra le mani e considerando che si tratta di un esemplare perfetto e senza problemi.

L’acquisto è stato fatto tramite il noto sito RS Online (uno dei due distributori ufficiali), dal quale ho ordinato anche un alimentatore micro USB e un case in plexyglass davvero molto carino (giudicate voi dalle immagini).
Per poter operare in totale autonomia poi ho acquistato separatamente l’ottimo cavo HDMI->DVI di Amazon Basic e una SD Sandisk Extreme class 10 45MB/s da 32GB di capacità.

Il feedback iniziale è ottimo su tutti i fronti, Raspberry PI è molto solido e il case che ho acquistato lo rende di fatto indistruttibile e adatto ad essere maneggiato e trasportato in tutta sicurezza, oltre che davvero carino da vedere.
Il cavo acquistato su Amazon è a dir poco perfetto, minima spesa massima resa!
La SD Sandisk per ora si sta comportando bene, voglio effettuare qualche benchmark dettagliato prima di sbilanciarmi in giudizi.

Dal punto di vista software sono rimasto davvero molto colpito da quanto si sia evoluto il progetto rispetto al periodo iniziale.
In passato avevo letto commenti piuttosto critici  riguardo alla fase di setup iniziale del sistema operativo, considerata da molti troppo ostica; l’attuale release di Raspbian (la distribuzione ufficiale del progetto derivata da Debian) invece è estremamente semplice da “installare”, anzi di fatto non si tratta nemmeno di una installazione a tutti gli effetti, dato che basta semplicemente trasferire l’immagine del sistema operativo sulla propria SD, infilarla nell’apposito slot e alimentare Raspberry.

Prossimamente pubblicherò un test su assorbimento elettrico del dispositivo, benchmark relativi allo storage e rete, e un primo test con Quake3! :)

 

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