23/02/2014

Metro Last Light

Poco fa ho terminato Matro Last Light, sto cercando di fare mente locale e tirare le somme su questo gioco, ma confesso che sto facendo moltissima fatica…
Anche con il predecessore Metro 2033 avevo sperimentato le stesse identiche difficoltà, sto cercando di capire come mai, e più ci penso più finisco con l’associare questa serie al celebre Stalker Shadow of Chernobyl (e successivi titoli).

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Metro Last Light è sicuramente un gioco molto curato, non tutto mi è piaciuto però è evidente che ogni aspetto del gioco è stato il risultato di un lavoro molto attento.
Per essere un fps la trama non solo esiste ma (incredibile dictu…) è persino piacevole, tecnicamente il gioco è davvero molto molto bello, le armi sono carine e abbastanza personalizzabili (avrei preferito ce ne fossero di più, e più diversificate), l’atmosfera poi non manca di certo.
La varietà di gioco è forse l’aspetto meno curato, in genere lo schema che caratterizza il gameplay è abbastanza ripetitivo, avanzamenti solitari (da affrontare preferibilmente in stealth) spezzati da qualche scena più concitata e le solite scene su mezzi motorizzati.

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Quello che però mi ha più indispettito è l’eccessiva linearità, forse è proprio per questo che mentre penso alla serie Metro mi viene spontaneo ricordare la serie Stalker; atmosfere simili, ambientazioni altrettanto catastrofiche con qualche aspetto fantastico, ottima immedesimazione nel protagonista, da una parte (Metro) però c’è una linearità esagerata, dall’altra (Stalker) un modello caratterizzato da una libertà d’azione pressochè totale (oltre a uno schema ibrido tra fps e crpg).
Potendo scegliere ho sempre preferito quest’ultimo, e forse è proprio per questo che fin’ora nessuno dei due titoli della serie Metro mi ha soddisfatto quanto anche solo il peggiore della serie Stalker (Clear Sky).

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Tirando le somme imho Metro Last Light è gioco carino, tecnicamente molto bello, con una discreta atmosfera ma deludente dal punto di vista del gameplay, penso che l’acquisto sia giustificato solo se si è fan della serie, altrimenti meglio passare il proprio tempo libero con altro (Stalker?).

13/02/2014

Nati per credere

Anche se ormai si è concluso da pochi minuti ci tenevo ad augurare ai quattro gatti a cui capita di leggere queste pagine buon Darwin Day!

Quale miglior modo di festeggiare questa importante ricorrenza se non consigliare un bellissimo libro che tratta proprio di evoluzione, scritto da scienziati con la S maiuscola e che spiega perchè il nostro bel cervellino fa così fatica a credere alla teoria dell’evoluzione ed è invece così fortemente attratto da maghi, fattucchiere o santoni di turno che propinano disegni intelligenti a destra e a manca.

Nati per credere
autori: Giorgio Vallortigara, Telmo Pievani, Vittorio Girotto
Codice Edizioni
ISBN: 978-88-7578-110-1

Buona lettura!

11/02/2014

CM Storm Quickfire XT

Ed eccomi qua, a circa un anno dall’inizio della mia prima esperienza con una tastiera meccanica a provare un nuovo esemplare, stavolta dotato di switch Cherry MX Blue, una fiammante CM Storm Quickfire XT ritirata giusto giusto stamattina dal celebre store Drako.it.

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Era da tempo che stavo meditando di acquistare una nuova tastiera, non perchè non fossi soddisfatto della Ozone Strike, ma per la pura e semplice curiosità di (letteralmente) mettere le mani su un differente tipo di switch Cherry MX e quindi un feeling totalmente diverso.
Purtroppo sui miei primi pc non ho avuto la fortuna di utilizzare una tastiera meccanica, ricordo però con grande piacere e nostalgia le poche esperienze su pc altrui dotati di IBM Model M o simili, ricordo il gradevole feeling tattile degli switch, il piacevolissimo suono prodotto dalla digitazione, ecco perchè non ho avuto dubbi e per questa mia seconda tastiera meccanica ho scelto un modello dotato di Cherry MX Blue.

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Esteticamente ho scelto un modello che imho rappresenta una via di mezzo tra le tastiere dal design tradizionale (es Cherry G80 oppure le bellissime Filco Majestouch) e le tastiere dal design stravagante e imho orripilante (pensiamo ad esempio ai modelli prodotti da Razer, piuttosto che le orribili Logitech da gaming).

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La Quickfire XT si presenta con un design pulito ed essenziale ma caratterizzato da dimensioni compatte e da forme arrotondate, il lato che presenta il connettore usb (quasi minimalista nella sua semplicità) mostra soltanto il logo CMStorm posizionato sul lato opposto che trovo carino e discreto, per concludere i font selezionati per i keycap sono moderni quasi stilizzati.

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Riguardo agli switch devo confessare che l’impressione iniziale è stata… “amore alla prima digitazione”, ancora adesso mentre scrivo queste poche righe mi si riempie il cuore a sentire questo piacevole “clickettio”, in fondo basta poco per fare felice un kender nerd :D

Tirando le somme confesso di essere ESTREMAMENTE SODDISFATTO, quando iniziai ad usare la Ozone Strike (che reputo ancora oggi una ottima tastiera, forse una delle migliori basate su switch MX Black) provai un po’ di disorientamento (forse dovuto anche al layout un po’ più compatto rispetto alla mia precedente – e mai rimpianta – Logitech G510) e sperimentai qualche errore di battitura di troppo (poi svaniti con l’abitudine), ora con questa Quickfire invece mi trovo immediatamente a mio agio e trovo la digitazione più piacevole, leggera (merito del minor sforzo attuativo degli switch) e veloce.
Unico neo è l’inevitabile suono (chiamarlo rumore non mi è possibile) prodotto dagli switch MX Blue che può causare grande fastidio in chiunque si trovi in stanza con voi mentre usate la tastiera.

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01/02/2014

Problema indicizzazione IBM Domino

L’indicizzazione full text di IBM Domino è sempre stata, è, e sempre sarà una gran figata per tanti motivi, primi fra tutti l’oggettiva utilità e semplicità necessaria per implementarla.
Mentre altri prodotti (che mi piace etichettare come “polpettoni”) propongono servizi di indicizzazione invasivi, pesanti, estremamente complessi e dall’efficacia spesso risibile, l’indice full text di Domino è una delle tante certezze di questo prodotto, un paio di click e l’indice è pronto all’uso.

Recentemente mi è però capitato un piccolo problema proprio durante la generazione dell’indice di alcuni nsf, lanciato il processo l’indice non è stato creato creato (nemmeno la directory “<nomedb>.ft”) e nel log.nsf è comparso il seguente messaggio di errore estremamente “parlante”.

domino_indexer

 

Una breve ricerca sul sito IBM mi ha portato alla seguente technote che spiega la motivazione dell’errore e suggerisce di aggiungere nel file notes.ini il parametro TEMP_INDEX_MAX_DOC=<number>, dove il valore della variabile corrisponde al numero di documenti ammessi nell’indice temporaneo che viene creato durante il processo di generazione dell’indice full text.

Veloce restart dell’istanza Domino e problema risolto!