30/11/2013

Breaking Bad

Dopo varie traversie sono riuscito a terminare la visione di questa pluridecoratapremiataosannata serie tv, e come da tradizione non posso esimermi dal tirare le somme. Partiamo dal presupposto che parlare di questa serie in modo critico è complicato, anzi è diventato una specie di tabù, specialmente in certi ambienti vagamente geek. Generalmente citando la saga di Walter White le reazioni sono due, entrambi radicali:

  • totale indifferenza (generalmente tra il pubblico generico che non l’ha mai sentita nominare)
  • venerazione con tratti di fideismo talebano (generalmente tra la popolazione geek)

Per fugare ogni dubbio lasciatemi dire che imho Breaking Bad è una bella serie, anzi molto bella e sicuramente meritevole di visione da parte di chiunque, ciò nonostante non è esente da difetti.

Breaking-Bad

Il soggetto è sicuramente originale, credo che insieme a Dexter questa sia la serie che più mi ha stupito per originalità, oltre che in generale per un livello qualitativo mediamente molto molto alto. Dal punto di vista tecnico è davvero ottima, non sono un regista ne ho una grande cultura tecnico-cinematografica, però le inquadrature, la fotografia, l’uso sapiente dei flashback, i set e le scene sono veramente di grande impatto, a tratti (ad esempio nel deserto) vere e proprie cartoline che mi hanno ricordato certe inquadrature mozzafiato di “No Country for Old Men”.

I personaggi sono fantastici, complessi, combattuti, evolvono dalla prima all’ultima puntata; sul protagonista non saprei cos’altro dire se non “Oscar”, tanto per la presenza che per l’espressività, per non parlare di alcune scene che sono entrate nella leggenda, la celebre battuta del “I am the one who knocks” è diventata un’icona al pari del famoso “You talking to me?” di DeNiro in Taxi Driver, o del fantastico Joy Ride di Dennis Hopper in “Blue Velvet”.
Gli altri personaggi vanno da ottime performance (come nel caso di Jesse Pinkman, Gus Fring, Saul Goodman, Mike Ehrmantraut) ad altre meno convincenti (Skyler White, Hank e Marie Schrader), però tutte mediamente sopra la media delle serie tv più blasonate e di molte opere del cosidetto grande schermo (definizione che serie tv come questa fanno sempre più vacillare…).

breaking-bad-heisenberg Tutto rose e fiori? Imho qualche difetto c’è, sebbene la serie non sia propriamente lunga (5 stagioni con una media di 13 puntate ciascuna) il livello di tensione non è sempre elevato, tant’è che tra la seconda e la terza stagione ci sono momenti “di stanca” dove più di uno spettatore potrebbe essere spinto ad abbandonare; c’è poi una scarsa propensione ai colpi di scena, la trama è molto piacevole ma tende ad essere piuttosto prevedibile imho.
Un altro difetto potrebbe essere la scarsa propensione a sfruttare le capacità tecniche del protagonista, una soluzione chimica ad ogni problema (per capirci alla McGuyver) sarebbe stata ridicola, però qualche trucchetto chimico in più imho sarebbe stato gradito, non a caso nelle ultime due stagioni la componente chimica della trama è quasi del tutto assente. breaking_bad1 Insomma come dicevo si tratta di un’ottima serie, non mi sento di definirla leggendaria al pari di X-Files o di Star Trek, inoltre trovo fastidiosa la venerazione morbosa e acritica riservata a questa serie in certe community online (a tal proposito guardate cosa è arrivata a fare questa coppia di schizzati…), oppure il fatto che una leggenda della fisica come Werner Heisenberg venga associato unicamente come spacciatore di una serie tv… Ciò nonostante non posso negare che Breaking Bad mi abbia fatto passare momenti estremamente piacevoli, quindi consiglio a tutti di vederla senza se e senza ma.

28/11/2013

Seagate ST2000DM001

In quest’epoca di continue evoluzioni sul fronte solid state fa un po’ specie parlare di un buon vecchio disco meccanico, sta di fatto che mi sono acchiappato un esemplare di suddetto disco Seagate.

Confesso di essere sempre stato più propenso ad acquistare unità di questo produttore rispetto all’agguerrito concorrente Western Digital, non ho pregiudizi ne verso quest’ultimo produttore, semplicemente le unità Seagate su cui ho lavorato mi hanno più favorevolmente impressionato per performance e affidabilità.

Pare che queste mie impressioni abbiano trovato un’ulteriore conferma con questa unità, senza pormi alcun problema su settaggi da bios o altro l’ho connessa, partizionata, formattata e ho lanciato due benchmark veloci veloci giusto per non saper ne leggere ne scrivere…

HDTune_Benchmark_ST2000DMST2000DM001-1CH1

crystal_disk_seagate2GB

Ma guarda un po’… e chi se le sarebbe aspettate queste performance da un disco meccanico, per giunta economico!
Stiamo a vedere come si comporterà in futuro, per il momento lasciatemi levare tanto di cappello di fronte a questo ennesimo gioiellino Seagate.

22/11/2013

Deprecato webadmin.nsf

Recentemente IBM ha diramato un security bulletin in cui dichiara deprecato l’utilizzo del fantastico client di amministrazione web bases di IBM Lotus Domino (webadmin.nsf) a causa di alcune vulnerabilità di tipo cross-site scripting e una vulnerabilità di tipo cross-site request forgery.

Giusto una manciata di riflessioni in merito:

  1. a fronte di un bug, una vulnerabilità, un problema di sicurezza, una azienda seria (e sottolineo SERIA) dovrebbe FIXARE il problema e non nascondere la testa sotto la sabbia dicendo “Beh sai che c’è? Non devi più usarlo…”
  2. proporre come unica soluzione l’utilizzo del client di amministrazione IBM Domino Administrator è (scusate il francesismo) UNA CAZZATA COLOSSALE in quanto il client di amministrazione è disponibile SOLO per Windows, gli amministratori Domino che utilizzano GNU/Linux o MacOS X “si attaccano al tram e urlano in curva” (e questo nonostante i proclami planetari che IBM ha propinato per un decennio a favore dell’adozione di GNU/Linux)
  3. IBM non si è limitata a ignorare i problemi di webdadmin, l’ha proprio ignorato in toto da sempre (ovvero dall’acquisizione di Lotus) tant’è che questo potentissimo e utilissimo tool è rimasto identico a com’è nelle release Domino di 10 anni fa, una accozzaglia di applet java che fa molto “nineties”
  4. In riferimento al punto 3, visto che IBM non riesce a convincere mezzo cliente a migrare il suo parco applicativo nfs alle nuove e potenti tecnologie introdotte con la release 8 di Notes/Domino (Xpages tanto per dirne una), quale miglior case del rifacimento di un pezzo fondamentale dello stesso prodotto per mostrare le potenzialità di queste tecnologie?
  5. Dove diavolo è finito il motto “MobileFirst” razza di ipocriti?

Shame on you Big Blue…

12/11/2013

Free as in freedom

gnuFin da quando ho cominciato a giocare con le prime distribuzioni GNU/Linux (si trattava del 1998 con una Redhat 5.0, seguita da una Debian potato un paio d’anni dopo) non ho potuto fare a meno di rimanere affascinato dall’universo IT che si contrapponeva al mondo commerciale, ciò nonostante non ho mai approfondito molto il concetto di free software, la storia della Free Software Foundation e l’opera di Richard Stallman.

In particolare RMS mi è sempre parso un personaggio colorito nei modi ma piuttosto talebano nella sostanza, col passare degli anni, il lavoro e l’esperienza sul campo ho capito che forse le mie impressioni iniziali non erano poi così lontane dalla realtà, quello che è cambiato è il valore che ho imparato a dare a queste impressioni superficiali.
Recentemente mi è capitato di leggere la bellissima biografia ufficiale di RMS “Codice Libero (Free as in Freedom)”, tra un aneddoto curioso e l’altro questo libro non ha fatto che confermare la convinzione che, per quanto intransigente e poco diplomatico, il messaggio e le idee di Stallman fossero imho essenzialmente corrette, e mi ha finalmente chiarito la vera portata globale di questa battaglia.

Una delle cose che mi ha particolarmente colpito in quel libro è notare la quantità INDUSTRIALE di personaggi chiave della storia informatica che hanno ruotato attorno a RMS, alla FSF e alle loro creature (GPL in primis).
E non mi riferisco solo a Linus Torvalds (il creatore del kernel linux, il cui rapporto con Stallman è stato, ed è ancora oggi estremamente complesso), pensate ad uno qualsiasi dei grandi progetti free software o open source che sta alla base delle odierne infrastrutture e servizi informatici (quindi anche dietro i tanto adorati servizi di social networking), non ce n’è uno il cui creatore non abbia venerato la figura di Stallman o non abbia avuto stretti rapporti con lui e la Free Software Foundation.

Richard_Stallman

E’ stupefacente poi notare quanta disinformazione abbia accumulato attorno a se la figura di Stallman, questo suo modo di apparire trasandato e apparentemente hippy (niente di più lontano dalla sua storia e dal suo modo di pensare), piuttosto che le accuse assurde di fomentare una sorta di comunismo informatico (niente di più lontano dalle idee di libertà estrema che ha sempre divulgato e difeso).
Che tecnicamente RMS sia un genio è un dato di fatto (i suoi trascorsi accademici lo dimostrano, così come la sua attività come sviluppatore Lisp e C), ma lo è altrettanto dal punto di vista comunicativo, anzi politico e culturale, quindi ben al di fuori di quei confini IT che lui stesso ha sempre considerato come il suo unico perimetro d’azione.

Confesso che non vedo l’ora di assistere ad una sua conferenza, se c’è un personaggio che riuscirebbe a far muovere il sederone a questo kender campione di pigrizia è proprio RMS, nel frattempo Happy Hacking a tutti!

09/11/2013

Lou Reed

:(

LouReed

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