07/08/2008

Invisible Monsters

Questa mattina ho terminato di leggere il mio sesto romanzo di Chuck Palahniuk, autore pazzo, visionario, alienato ma geniale.

Ormai posso considerarmi un lettore affezionato di questo autore, però devo ammettere che mai come con questa opera ho trovato la lettura lenta, piacevole ma piuttosto lenta rispetto a capolavori come "Fight Club" o "Soffocare".
Credo si tratti del romanzo più riflessivo, il più introspettivo tra quelli partoriti dalla mente malata del geniaccio di Portland. E' come se la tipica impronta nichilista di questo autore si manifesti più sui singoli personaggi piuttosto che sul mondo, distruzione mirata più sull'individuo che sulla società (che in genere è l'obbiettivo primario di Palahniuk).

Non male comunque, al solito i personaggi sono descritti in modo maniacale, sia nel loro aspetto, che nei comportamenti, nelle loro paranoie e nei loro lati oscuri. Finale contraddistinto dai tipici colpi di scena cui ci ha abituato l'autore.
Difetti? Beh forse un po' lento nella descrizioni di alcune scene e un po' troppo criptico in alcuni dei voli pindarici dei protagonisti.

Nella mia personale classifica di romanzi Palahniukani posizionerei Invisible Monsters al quinto posto.

  1. Fight Club
  2. Soffocare
  3. Survivor
  4. Rabbia
  5. Invisible Monsters
  6. Cavie

 

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