12/02/2013

De-googleize 2.0

Più di un anno fa ho dato il via a un processo che ho soprannominato “degoogleizzazione”, fin da subito le persone a me vicine (colleghi e amici in primis) a cui ne ho parlato mi hanno squadrato come un alieno, dubbiose se fossi preso da follia oppure semplice “fanboysmo”.

In realtà, come spiegavo in quel vecchio post, la mia non voleva essere una crociata fine a se stessa, e personalmente non sono mai stato preda di odio o avversione ingiustificata nei confronti di Google.
Anzi, col tempo ho ripensato molto a questo processo, e osservando le persone che mi stanno vicine (sia online che offline) mi sono reso conto di quanto fosse limitato l’obbiettivo che mi ero posto nel lontano dicembre 2011.

Prendete come esempio il recente grave disservizio generato dai link “mi piace” di Facebook, non pensate al disservizio in se ma provate a concentrarvi su quanto potere quel semplice link ha dato a Facebook.
Oppure pensate a quanto potere viene dato a Google ogni volta che un webmaster “farfallone” inserisce il codice javascript tracciante per analizzare il traffico del proprio sito con quel servizio.
E come questi esempi ce ne sono tanti altri, basta che uno dei gestori di questi servizi modifichi un javascript per ribaltare le sorti di un migliaia, o milioni di siti; basterebbe un file hostato su un sistema lento per rallentare tutti i siti, basterebbe qualche riga di codice in un javascript per raccogliere dati sui visitatori, basterebbe un link errato per generare un disservizo estremamemnte esteso.

Se ci pensate bene però la colpa non è di Google, di Facebook, di Twitter o di Linkedin, la colpa è di noi utenti che gli abbiamo dato questo potere, che ci lasciamo “mungere” costantemente dati senza battere ciglio, anzi ringraziandoli pure per i loro scintillanti servizi… quando invece dovrebbero essere loro a pagare per sfruttare l’utente :\

Ecco perchè il concetto di degoogleizzazione va ben al di la dei servizi della grande G, si estende a tutti quei servizi che per cattiva informazione, ignoranza oppure semplicemente per pigrazia sono diventati indispensabili per molte persone, utenti che se anche volessero non potrebbero abbandonarli.
Da qui il nuovo concetto esteso di degoogleizzazione, ovvero riprendere il CONTROLLO dei SERVIZI e riprendere il POSSESSO dei DATI.

Ecco perchè con questo post voglio inaugurare una nuova categoria di post, de-googleize appunto, in cui inserirò tutti quei servizi che di fatto permettono di liberarsi dal giogo dei big dell’informazione con alternative semplici e alla portata di tutti, oppure con semplici suggerimenti su come preservare le proprie informazioni online.

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