04/03/2007

Alti e bassi strategici.

Premetto che la mia concezione di rts (ovvero videogioco strategico in tempo reale) è alquanto antiquata, premetto inoltre che sono un appassionato del genere ma non un "talebano integralista" dello stesso.

Date queste premesse non mi vergogno assolutamente nell'affermare che per me giocare a un rts significa:

  1. costruire la difesa più impenetrabile del pianeta
  2. costruire l'armata più potente e numerosa del pianeta
  3. scagliare la suddetta armata contro la base avversaria
  4. godersi il massacro

Lo so, è una concezione antiquata di questo genere di videogioco, risalente addirittura ai tempi di Dune2, del primo Warcraft, insomma di quei bellissimi giochi che hanno creato questo genere, fatto la sua fortuna e che per sempre rimarranno nel cuore di quanti li hanno giocati, finiti ed amati.

Tatticismi estremi, attacchi dall'alto, limiti al numero di unità utilizzabili, upgrade di qualsivoglia forma, tutte cose belle, ma che c'entrano poco con il classico rts; per non parlare poi delle astruse missioni che si trovano in alcuni titoli di questo genere da alcuni anni a questa parte, missioni senza base da costruire, missioni addirittura con solo scopi difensivi…

Prendete un gioco a caso della serie Total War, tutti questi aspetti ci stanno benissimo in un titolo del genere, spiccatamente tattico, nato con questa impronta e che giustamente deve essere rigoroso in questo senso; ma in un gioco stile Command & Conquer che senso ha incapponirsi su questi aspetti?

Giusto in questi giorni ho scaricato, giocato e terminato la demo di C&C 3 – Tiberium Wars, e vi confesso che è passata veramente tanta acqua sotto i ponti dall'ultima volta in cui mi sono diverito così tanto con un rts.
Il gioco prende a mani basse dalla "old school" del genere, tanta semplicità, divertimento a iosa, tante unità sul campo e distruzione in quantità industriale; inutile dire che i soliti talebani hanno avuto gioco facile nel criticare questo titolo per la troppa semplicità, per il poco rigore tattico e per le presunte mancanze in tal senso… mah…

Tanto per rimanere in tema vi confesso che ho appena reinscatolato e messo in un bell'angolino (dove accumulerà un bel po' di polvere…) Age of Empires 3.
Ancora una volta mi tocca alzare bandiera bianca di fronte a uno dei titoli per me più incomprensibili; devo ammettere che la deriva storico/evoluzionistica di questo rts non mi è mai piaciuta, dopo anni di civilization e giochi simili abbiamo capito tutti che l'evoluzione bellica è cominciata partendo dai cavernicoli con clava, passando per lanciatori di sassi, arcieri, picchieri, cavalieri, etc etc, fino ad arrivare ai fanti spaziali con laser in spalla…
Ok, si tratta di un aspetto soggettivo, quello che però non mi spiego è come sia possibile che un videogioco tecnicamente così mediocre e con un difficoltà tarata in modo così dozzinale possa avere un tale successo di critica.
Bastano un paio di missioni a livello normale per essere invasi da orde e orde infinite di avversari, quasi come se al posto delle solite caserme gli avversari disponessero della borsa di Mary Poppins, da cui arcieri e soldati sgorgano come acqua da una sorgente di montagna.
ri-mah… :(

PS: giusto per fare godere i vecchi babbioni come il sottoscritto, beccatevi questo bellissimo video della intro del primo Red Alert… ahhhh come si stava meglio, quando si stava peggio :)

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