17/07/2009

Una guerra che non si vince

Da qualche settimana sta montando una piccola polemica tra gli appassionati di tennis italiani, nata da una serie di dichiarazione sul doping fatte dal leggendario Rino Tommasi, di sicuro una delle più autorevoli voci nel campo del giornalismo sportivo mondiale, un autentico maestro soprattutto su tennis e pugilato.

Non starò qui a riprendere tutta la riflessione di Tommasi (che potete trovare a questo LINK sul sempre ottimo ed aggiornatissimo Ubitennis), mi limito a riproporla schematicamente:

  1. il doping è un fenomeno diffusissimo sia a livello sportivo professionale che amatoriale
  2. il doping è ormai fuori controllo
  3. dato che la vita di uno sportivo vale sia che si tratti di un affermato professionista piuttosto che di un amatore appassionato, la lotta al doping andrebbe fatta ad ogni livello

Da questo ne consegue che quella al doping è una guerra che non si vince, per il semplice fatto che il punto 3 non è concretamente ed economicamente sostenibile. Quello che si sta facendo ora è una mera operazione di facciata, si cerca di colpire i volti più noti per utilizzarne l'effetto mediatico; si potrebbe proporre di reinvestire i soldi della lotta al doping in campagne informative, però correggetemi se sbaglio, ma non mi pare che i fumatori abbiano smesso di fumare dopo che sono comparse quelle orribili scritte sui pacchetti di sigarette, giusto?

Più che il punto di vista di Tommasi, che ritengo assolutamente rispettabile e tutto sommato molto logico dal suo punto di vista di osservatore del mondo sportivo a 360°, quello che mi ha stupito è l'ondata di critiche e di odio (forse dovuto a delusione per un mito sportivo che parla francamente e non per stereotipi?) che ha suscitato.
Tommasi ha toccato un tabù, ha detto una cosa oggettivamente vera, ovvero che la lotta al doping non sta portando alcun risultato, dato che per un Pantani beccato (ma poi idealizzato e deificato come l'agnello sacrificale), per un Ben Johnson squalificato, per un DelPiero stuzzicato, ci sono milioni di Sig. Rossi che si sparano bombe fantozziane per vincere la gara condominiale di corsa con i sacchi… e questo è sotto gli occhi di tutti (quelli che vogliono vedere).

Prima ce ne renderemo conto e prima la finiremo per prenderci tutti in giro, l'uomo inganna da quando è venuto al mondo, il doping non è nient'altro che un nuovo strumento per farlo, sradicarlo è impossibile quanto sradicare la natura umana. Prendiamo lo sport per quello che è, divertimento e spettacolo, sediamoci comodi e godiamone senza tante pippe mentali…

Ci sono 4 commenti

  1. Mar Kino ha scritto:

    Ma quindi stai dicendo: lasciamoli fare, “sono ragazzi”. Giusto?
    L’importante è stare seduti comodi in poltrona mentre questi fanno quello che devono fare, cercando le sostanze più efficaci per farlo sempre meglio con meno fatica. Bello.

    Mi risulta che la definizione largamente accettata di “competizione sportiva” non contempli il fatto che vince quello che ha più mezzi tecnici/chimici a disposizione.
    Altrimenti possiamo buttare nel cesso tutte le competizioni internazionali, consegnando direttamente a inizio manifestazione tutte le medaglie alle nazionali con il PIL più elevato, saranno sicuramente bombati meglio. Moriranno anche a 25 anni, probabilmente, ma di sicuro ti potranno far godere di una serie di esibizioni molto divertenti e appassionanti.

    Ottimo. Non oso immaginare cosa succederebbe a livello “oratoriano”, con i genitori infiammati che girano ultimamente.

    Bravo, bel post.

  2. Tasslehoff Burrfoot ha scritto:

    [quote post=”145″]Ma quindi stai dicendo: lasciamoli fare, “sono ragazzi”. Giusto?[/quote]Ti correggo, lasciamoli fare, son cazzi loro :)

    [quote post=”145″]Mi risulta che la definizione largamente accettata di “competizione sportiva” non contempli il fatto che vince quello che ha più mezzi tecnici/chimici a disposizione.[/quote]A me risulta che la definizione largamente accettata di competizione sportiva sia proprio quella “romantica” proprio perchè gran parte delle persone non vuole accettare questo dato di fatto.

    [quote post=”145″]Ottimo. Non oso immaginare cosa succederebbe a livello “oratoriano”, con i genitori infiammati che girano ultimamente. [/quote]Dove appunto ci sono quantità industriali di campioncini cresciuti a pane e integratori per poi salire sempre più di livello…

    Mi rendo conto che si tratta di un punto di vista molto impopolare, forse cinico da un certo punto di vista, ma secondo me molto più relista di quello che ci propinano i media e che vogliamo credere…

  3. Mar Kino ha scritto:

    [quote post=”145″]A me risulta che la definizione largamente accettata di competizione sportiva sia proprio quella “romantica” proprio perchè gran parte delle persone non vuole accettare questo dato di fatto.[/quote]
    Beh, no. Con gli interessi economici che ci sono in gioco (nelle competizioni di livello professionistico ma anche amatoriale) è un bene che sia così. Altrimenti chiunque si bomberebbe senza controllo. Conosco la situazione attuale, e c’è già chi lo fa, ma c’è un certo limite imposto da un qualche “livello di moralità” che la sportività “romantica” richiede. Se questo venisse a mancare, salterebbe anche TOTALMENTE il concetto di sportività inteso come “due entità (persone o squadre) si affrontano, vinca il migliore, quello che si è allenato meglio, quello più forte o altro (compreso quello che si è bombato in modo più stealth). Sarebbe solo uno scontro a chi ha le sostanze più efficaci. Senza considerazione alcuna per la salute degli atleti, che immagino già ora a te rimbalzi.
    Ma se viene meno la sportività anche la qualità dello spettacolo, per l’utente divanato finale, diminuisce sensibilmente.
    [quote post=”145”]Dove appunto ci sono quantità industriali di campioncini cresciuti a pane e integratori per poi salire sempre più di livello…[/quote]
    Per i quali è ancora più importante porre un limite, visto che di posti “al sole” ce ne sono pochi, e la spinta a cercarli a tutti i costi utilizzando sostanze di dubbia utilità, provenienza, efficacia e soprattutto salute, seppur nella tua visione legali, non è per niente una buona idea, e porterebbe ad abusi ancora più gravi di quelli che già ci sono.
    [quote post=”145″]Mi rendo conto che si tratta di un punto di vista molto impopolare, forse cinico da un certo punto di vista, ma secondo me molto più relista di quello che ci propinano i media e che vogliamo credere…[/quote]
    No, non è per niente realista. Soprattutto nel nostro paese, naturalmente portato all’aggirare le regole, quando non ad ignorarle del tutto.
    Per quanto riguarda i media, come forse sai è già da un po’ che non li considero molto, e filtro tutto quello che mi arriva almeno 3 volte. E sono incazzato come un’ape, ultimamente, per la storia dell’influenza, che ha mostrato sia la stupidissima ricerca al sensazionalismo dei media italiani, che la “boccalonità” del popolo italiano medio, che sta a ingoiare ad occhi chiusi tutto quello che gli viene proposto dalla tv.

    Fa ‘l brao!

  4. Roberto ha scritto:

    Lo sport è marcio fin dalle fondamenta, così come tutti i campi che sono dominati dal denaro.
    Chi accetta questo marciume è connivente e parte del marcio egli stesso. Per questo ritengo la conclusione dell’articolo quantomeno avvilente. Tanti saluti.

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