07/09/2006

La prima convocazione :)

Stasera sono troppo stanco per scrivere qualcosa di sensato…
Sono reduce da una sessione di Battlefield 2 a dir poco scandalosa, prometteva bene poi mi sono imposto di usare le armi standard e di lasciar perdere le armi avanzate, così il mio rendimento è andato scemando… alla fine però sono riuscito a domare un po’ quella specie di ferro da stiro sparapiombo che è l’AK47.
Perchè mai uno dovrebbe farsi del male in questo modo rinunciando ad armi bellissime e inficiando le proprie prestazioni in gioco?
E’ presto detto, sono stato convocato per la mia prima partita ufficiale con il mio clan, i Sicari Oscuri (durante le partite ufficiali sono ammesse solo le armi base). L’appuntamento è per lunedì prossimo, anche se si tratta di una amichevole voglio prepararmi e arrivare all’appuntamento gasato al punto giusto, devo mostrare a tutti quello di cui sono capace :)
Ora beccatevi un altro memorabile intervento della mitica Borromeo

Cari ragazzi,
i vostri insulti continuano a piovere sulle nostre missive, eppure noi,
saldi come rocce, proseguiamo il cammino. Se i nostri messaggi serviranno a
salvare anche un solo ragazzo dalla sua abominevole passione, allora il
sudore versato servirà a far germogliare la pianta della saggezza. La
battaglia contro i videogiochi è legata anche a un nostro personale
dolore. Uno dei fondatori della Borromeo, stimato professionista, ha perso
suo figlio proprio a causa dei giochi elettronici. Eppure, per
distoglierlo dai suoi insani propositi, il nostro fondatore aveva fatto l’
impossibile. Non solo non aveva acquistato la Playstation al ragazzo, ma gli
aveva persino proibito di frequentare i compagni di classe che erano in
possesso di questo diabolico congegno. Aveva smesso di dargli dei soldi, in
quanto temeva giustamente che il ragazzo potesse andarli a spendere nelle
sale giochi. Gli aveva impedito di uscire, per evitare che potesse
imbattersi in qualche luogo di perdizione. Ogni mattina lo faceva
accompagnare a scuola da una zia suora, per evitare che il ragazzo potesse
sottrarsi ai suoi doveri. E quale fu la ricompensa che ottenne un così
amorevole padre? Dolore e sofferenza. Un giorno, aprendo la porta della
camera del figlio, il sant’uomo vide il giovane riverso sul letto, esanime,
stroncato da una letale razione di sonniferi. C’è da notare che il ragazzo
custodiva in camera infami riviste come “Zeta” e “La macchina dei giochi”,
celate dietro alle copertine di “Famiglia Cristiana”.
Fu da quest’episodio che nacque in noi la necessità di fondare l’
Associazione Borromeo. Per far sì che nessun altro ragazzo bruci la sua
giovane vita in questo doloroso modo. Leggendo le vostre risposte ai
messaggi che pubblichiamo, vediamo che voi, anime perdute, fate di tutto per
metterci alla berlina! Ridicolizzate persino il modo in cui traduciamo i
titoli dei videogiochi! Non possediamo – e questo è un nostro vanto – una
sufficiente “cultura” in questo campo. Anzi, possiamo ammettere con orgoglio
di non aver mai giocato con queste infami macchine volte alla distruzione
del giovanile intelletto. Ciò non toglie che abbiamo tutto il diritto di
condannarle, allo stesso modo in cui possiamo condannare l’omicidio senza
mai essere stati assassini, o la droga senza aver mai fumato l’eroina!
Ecco infine un’altra prova del male dei giochi elettronici, contenuta nel
testo dell’antropologo francese Jean Baptiste Petitrue “L’età del fango: l’
avvento di una nuova preistoria” (Paris, Nouvelle Science, 1998):

“Gli archetipi della saga cinematografica di “Guerre Stellari”, che spesso
ritornano nei giochi elettronici, sono chiaramente ispirati a oscure
religioni tribali, che su questi miti hanno spesso costruito la
giustificazione dei sacrifici umani. I due protagonisti della saga, Luca il
Camminatore dei Cieli e Han Solo, rispecchiano i due poli dell’umana
ambizione: la vana ricerca di gloria nel primo, la cupidigia di danaro nel
secondo. L’evoluzione del personaggio di Luca, che – iniziato a un’oscura
religione – si ribella al padre, è sul punto di commettere incesto con la
sorella, e alla fine causa la distruzione dell’ordine costituito, si
contrappone alla staticità del personaggio di Han, sleale, arido e
arrogante, nonché legato da un ambiguo rapporto con un enorme scimmione
peloso, incarnazione di una sessualità smisurata e contronatura. Questo
catalogo di perversioni viene sviscerato fino in fondo nei videogiochi
ispirati alle pellicole cinematografiche: “Forze oscure”, “Ala X”, “Pari
combattente”, “Jedi il Cavaliere”, “Storie Yoda” e molti altri. Dai
rapporti settecenteschi dei Padri Gesuiti inviati nelle Americhe,
apprendiamo che il sacrificio del padre era un elemento ricorrente nelle
tribù dei selvaggi, i quali sacrificavano agli dei il proprio genitore
sancendo il passaggio all’età adulta. Tale primitiva e barbara cerimonia
veniva definita dagli indios “il cammino verso il cielo”, e dava inizio a un
rituale orgiastico che sfociava nell’accoppiamento tra tutti i consanguinei.
Lo stregone, coperto di pelli di animale, si travestiva da scimmia, e
invocava il Dio della fecondità e della lussuria. E’ fin troppo evidente
come tali miti non siano oscuri al regista di questi film; la loro
trasposizione in giochi elettronici incita i giovani a rivivere in prima
persona questi infami rituali. Ciò dovrebbe spingerci a riflettere in che
modo alcuni giochi apparentemente innocui possano invece portare all’incesto
e al parricidio, facendo leva sulle pulsioni archetipali presenti in ogni
essere vivente”.

Speriamo che almeno la lezione di un illustre antropologo come Petitrue
possa far breccia nelle vostre menti.

Associazione Famiglie Cattoliche “San Carlo Borromeo”
“Agnus cum leo iacebit, sed iactura pauce durabit”

02/09/2006

Sicari Oscuri

Ormai è quasi un mese che ho cominciato a giocare a Battlefiled 2, ed è quasi un mese che sto godendo come un levriero afgano.
Quello di giocare in un clan vero è sempre stato un sogno fin da quando vidi un mio carissimo amico (AttilaX) giocare alcune clanwar ufficiali con il suo clan di Counter Strike, i mitici e simpaticissimi FCA.
Il vedere quei ragazzi che oltre a giocare in multiplayer facevano SQUADRA parlandosi con microfono e Roger Wilko è stata una vera e propria rivelazione per il sottoscritto; vedere poi un clan organizzato, con delle tattiche e dei ruoli ben precisi rappresentò un ulteriore salto di qualità, da gioco multiplayer normale a quello che alcuni definiscono e-sport.
Fu così che trovai un nuovo motivo per sbavare alla ricerca della tanto agognata copertura adsl, oltre che una nuova sofferenza ogni volta che mi trovavo costretto ad usare il buon vecchio modem 56Kbps…

Quando circa un mese e mezzo fa i miei sogni si avverarono e il tecnico Telecom mi disse che potevo avere una nuova linea telefonica con adsl, cominciai subito a cercare sui forum un clan di Battlefield 2 che stesse reclutanto nuovi giocatori.
Trovai questo gruppo che mi attirò soprattutto per due motivi, prima di tutto proveniva da Vietcong, un gioco che ho molto amato in single player (sia per il gameplay che per l’atmosfera), e in secondo luogo si trattava di un gruppo che da poco era passato a BF2, adatto quindi a un niubbone come il sottoscritto.

Da allora ho cominciato a macinare con loro un sacco di ore di gioco e non solo, credo di aver trovato un ottimo clan pieno di gente davvero in gamba, alcuni hanno molta esperienza di gioco, altri bene o male sono ad un livello simile al mio.
Al di la delle skill quello che più mi piace è che si tratta di gente corretta e che gioca con molta sportività, e questo credo che sia un aspetto che dimostri molto più di tutto il resto il valore delle persone che stanno dietro a tutti quei nick :)

Già che ci siamo vorrei ringraziare:
– Gula, come capoclan per avermi accolto così calorosamente :)
– Praetorian e Stermayer, per avermi insegnato così tanto in così poco tempo e per la pazienza dimostrata :)
– al4sAr, per lo sblocco delle armi di Special Forces :)
– BlackDragon, per la form del sito che ho usato per inserirmi nel clan nonostante il reclutamento fosse chiuso :P
– Tutti gli altri con cui ho giocato fin’ora, Mr.Forti, Ivanoss, B0sK (muhuhuhuahah alla fine ti ho beccato da distanza siderale :P ), B|ackblrd_24, Balistico(che anima di pistola… :) ), $n4kE, Ombra, Rayzan (ora ti rianimo :P), Lord Ar3s, zenigata, Bioskain, MT8 Caleb. E ora beccatevi il mio personaggio di Battlefield 2

31/08/2006

MMORPGnomani

Sto leggendo alcuni curiosi articoli e pareri di lettori riguardo al fenomeno da dipendenza da MMORPG.
Per chi non lo sapesse i MMORPG sono videogiochi di ruolo che si svolgono soltanto online e su ambientazioni persistenti, mondi che esistono e rimangono attivi a prescindere dal fatto che il proprio personaggio sia attivo.
Apparentemente sembrerebbero essere la manna dal cielo per chi come il sottoscritto ha sempre sognato di giocare di ruolo con altre persone eliminando le distanze, interpretando il proprio personaggio direttamente da casa e con tante persone, con gruppi eterogenei e non sempre con quei 4 o 5 amici (non che questo non sia bello eh…).

Il problema è che pare che questi MMORPG siano giocati in modo un po’ troppo superficiale, orde e orde di giocatori che sbavano come levrieri afgani per conquistare oggetti magici o semplicemente un avanzamento di livello, interpretazione zero, interazione con gli altri giocatori limitata ai combattimenti… Ci sono poi giocatori che passano giornate intere a ripetere ininterrottamente operazioni stupide e ripetitive al solo scopo di aumentare una determinata caratteristica del loro personaggio, altri che addirittura vendono il proprio tempo per far avanzare di livello il personaggio di altri, che ovviamente devono corrispondere in moneta sonante.

Come si può facilmente immaginare c’è chi si sta preoccupando seriamente della questione, in vari forum si sta discutendo dell’argomento e francamente mi fa un po’ specie leggere commenti come questo che riporto e che si riferisce a World of Warcraft (WoW), il MMORPG del momento:
“alcuni conoscenti hanno lasciato la scuola per WoW… e le loro famiglie ( di merda ) se ne fottono… WoW è una droga e basta. Giocano anche 8 ore al giorno e le rare volte che escono di casa pensano solo a quando potranno ritornare a giocare a WoW. Torniamo coi piedi per terra plz.”

Chi si ricorda della Associazione Famiglie Cattoliche “San Carlo Borromeo”?
Si trattava di un bellissimo scherzo nato qualche anno fa sui newsgroup italiani dedicati ai videogiochi, vi riporto uno degli interventi della Borromeo che ho conservato “per ragioni sentimentali”, dateci una lettura e scompisciatevi dalle risate, poi provate a rileggere il post che ho riportato sopra, vi dice niente?

Cari ragazzi,
il male dei videogiochi avanza, e i nostri messaggi tentano eroicamente e
disperatamente di arginarne gli effetti. Purtroppo, sugli stessi gruppi di
discussione dove appaiono le lettere della Borromeo, si notano minacciosi e
sconcertanti annunci. Molti giovani dichiarano di essere alla ricerca del
“crack” per questo o quel gioco, allo scopo di “masterizzarlo”. La nostra
assidua frequentazione del mondo giovanile – esplorato in ogni sua debolezza
e bruttura – ci ha svelato che il “crack” è una pericolosa droga sintetica;
supponiamo che “masterizzare” (strano neologismo!), venga dall’inglese
“master”, che significa “campione”. Quindi il senso di questi messaggi
appare in tutta la sua orrenda evidenza: “Cerchiamo una droga che ci
permetta di diventare campioni in questo videogioco!”. Spesso questi
messaggi sono accompagnati da disperate affermazioni come “Aiuto, sono
disperato!” o “Vi prego, speditemelo subito!”. E’ il classico atteggiamento
del tossicomane in astinenza, disposto a rubare, a uccidere, a prostituirsi,
pur di non sottrarsi alla sua quotidiana dose. A quale schiavitù i
videogiochi vi conducono! Il nesso tra videogiochi e tossicodipendenza è
messo in luce dal prezioso rapporto medico del dottor F. Gelemen, “Il
cartello Nintendo – Droga e intrattenimento elettronico” (Santa Prisca
Press, Columbia, 1997). Estrapoliamo qualche stralcio dallo scritto
succitato:

“E’ stato dimostrato che giocare ai videogames sotto effetto di droga
migliora nettamente il rendimento. La droga opera una dilatazione della
percezione, nonché una intensa focalizzazione sull’oggetto – videogame. I
riflessi del giocatore vengono esaltati, la sua reattività aumenta; ma a
quale prezzo?
Il coinvolgimento della multinazionale Nintendo nel traffico internazionale
di droga non è stato ancora provato, ma questo è dovuto agli esperti
avvocati di questa potente associazione a delinquere. Sono comunque
indicativi i nomi che gli spacciatori colombiani danno ai vari tipi di
sostanze artificiali, tutti ispirati ai videogiochi Nintendo. L’eroina è
definita “Perla” o “Principessa”, la cocaina “Mario” (per la frenesia tipica
di questo personaggio, che come un invasato è capace di compiere salti
sovrumani), l’hashish “Yoshi”, forse per una semplice assonanza tra le due
parole.”

Dati, come al solito, inconfutabili. Che voi presto vi affretterete a
ridicolizzare pur di rimuovere la consapevolezza della vostra schiavitù.
L’Associazione Borromeo sta inoltre indagando su quei messaggi che chiedono
in che modo “caricare” o “scaricare” le Rom. Si tratta, indubbiamente, di
un gergo legato al mondo della prostituzione, in quanto è impossibile non
riconoscere nelle Rom le donne slave che fanno mercimonio del proprio corpo
all’angolo dei marciapiedi. Il “caricare” e lo “scaricare”, quindi, allude
senz’altro al mercato della prostituzione. Quanta infamia si nasconde dentro
l’orrendo mercato dei videogiochi!
Sperando che almeno questo messaggio vi abbia illuminato, preghiamo il
Signore perché vi assista e vi aiuti.

Associazione Famiglie Cattoliche “San Carlo Borromeo”

27/08/2006

Un giretto in Ungheria

Ormai è passata una settimana dal rientro dall’Ungheria, cosa mi ha spinto fino alle remote terre di Attila?
Molto semplice, costa poco, non è eccessivamente distante per cui si può tranquillamente raggiungere in treno, è bella ed è popolata da una discreta fauna locale :)
Siamo partiti con un volo dall’Italia verso Budapest dove abbiamo soggiornato per 3 giorni, da li ci siamo spostati a sud nella famigerata cittadina di Pécs, la perla culturale dell’Ungheria, dopo un paio di giorni siamo tornati a nord per soggiornare un paio di giorni nella ridente cittadina di Siófok, la “capitale” turistica del lago Balaton.

A dispetto delle mie iniziali perplessità Budapest si è rivelata essere una città molto vivibile, estremamente civile e cortese. La cosa stupefacente è che a sentire una ragazza che abbiamo conosciuto sul posto pare che la città non si fosse per niente svuotata come invece accade alle metropoli italiane durante il mese di agosto…
La città è ricchissima di luoghi da visitare, passeggiando lungo il Danubio poi si passa da una serie all’altra di paesaggi da cartolina come pochi mi è capitato di vederne. Gli spostamenti sono estremamente agevoli, i mezzi di trasporto pubblici possono sembrare obsoleti, brutti, dei residuati bellici dell’invasione sovietica, ciò nonostante funzionano BENISSIMO, arrivano OVUNQUE e CHIUNQUE può utilizzarli senza perdersi. Consiglierei ai dirigenti di ATM (l’azienda che cura i trasporti pubblici di Milano) di farsi un giro in Ungheria, avrebbero molto da imparare…
Il cibo è ottimo, forse un po’ pesantino e sostanzioso, ma comunque non troppo strano per un palato italiano. I prezzi in generale sono molto abbordabili, il costo della vita rispetto all’italia è molto più basso, con meno di 8-10 euro si cena da nababbi in un ristorante in centro assaggiando specialità locali, non certo fish & chips…
Consiglio fortemente di passare per uno dei tanti bagni termali di cui Budapest è ricca, non costano molto e sono un vero toccasana, soprattutto se, come è successo al sottoscritto, avete camminato per tutto il giorno, avete vesciche di dimensioni fantozziane sotto i piedi e le ossa sembrano staccarsi a andare per conto loro…

La seconda meta del viaggio è stata Pécs; posta nel sud del paese si tratta di una città che ha subito innemerevoli invasioni, soprattutto culturali, a causa della sua posizione geografica.
Ne avevamo sentito parlare come della perla culturale dell’Ungheria, vi siamo arrivati pieni di aspettative, apparentemente tutte riconfermate dall’elevato numero di turisti… ce ne siamo andati come programmato dopo due giorni con un atroce dubbio: che ci stavano a fare tutti quei turisti?
Avevamo programmato di andare in avanscoperta il giorno dell’arrivo, per poi visitare con cura le attrazioni principali il giorno successivo; alla fine ci siamo resi conto che le attrazioni erano talmente poche, e la città talmente piccola che la mezza giornata di avanscoperta è ampiamente bastata per esplorare tutto con cura. Non vi dico la delusione e la noia il giorno successivo…

L’ultima tappa del viaggio è stata Siófok, posta sul lago Balaton, per gli ungheresi equivale alla nostrana Rimini, località balneare dal clima piacevole e dalle innemerevoli attrazioni turistiche.
Effettivamente le aspettative non sono state per niente deluse, Siófok ha tutto quello che si può aspettare da una località balneare, il tipico vialetto pieno di bancarelle e negozi, ristoranti ovunque, sale gioco, attrazioni per giovani (ogni sera sulla spiaggia vengono allestite diverse discoteche) e meno giovani (con concerti e degustazioni di specialità locali).
Due giorni che sono serviti a ricaricare le pile, ne avevamo proprio bisogno, soprattutto perchè la conclusione della vacanza prevedeva un viaggio fantozziano in treno fino all’Italia, 11 ore di viaggio per coprire meno di 600 Km, un vero record…

E ora godetevi un po’ di foto

25/08/2006

Il nano pelato

Berlusconi contro la società multietnica
“L’Italia cattolica deve essere degli italiani”
(Tratto da Repubblica.it)

E’ curioso notare come il nano pelato non perda mai la sua vena populistica, mettetelo in mezzo a una folla di integralisti cristiani (stile meeting CL di questi giorni) e lui vi dirà esattamente quello che vogliono sentirsi dire, mettetelo in mezzo a gente che si spacca la schiena 10 ore al giorno sui cantieri e (se non lo prendono a sprangate…) e lui dirà loro qualcosa di azzeccato, quasi come se avesse lavorato pure lui tra di loro e avesse passato la vita tra betoniere e carriole piene di malta.

E’ stupefacente vedere la sua versatilità, la sua sfacciataggine nel prendere per il culo chiunque, i suoi sostenitori la chiamano capacità comunicativa…. sarà, ma a me sembra tanto un leccare l’una o l’altra parte, un opportunismo bieco e spudorato, se almeno lo ammettesse dimezzerebbe nel giro di 24h le persone che non lo sopportano, perlomeno dimostrerebbe una volta tanto un po’ di onestà…

A proposito di onestà, mi è tornato alla mente un fantastico articolo, forse l’unico articolo frutto di un vero reportage giornalistico che sia mai apparso tra le pagine della Padania, quando era ancora un quotidiano leghista, prima che abbassasse i pantaloni e offrisse le proprie grazie al suddetto nano pelato…
Era composto da dieci semplici domande, dirette, spiazzanti, 10 domande al Sig. Berlusconi che mettessero in luce gli aspetti più contorti, inspiegabili e misteriosi che hanno permesso all’esimio da Arcore di diventare quello che è oggi, ve lo ripropongo dato che è impossibile trovarle sul sito della Padania, sperando che l’indicizzazione di google faccia ancora una volta il suo corso, imparziale e impietoso :)

  1. Il 26 settembre 1968, la sua Edilnord Sas acquistò dal conte Bonzi l’intera area dove lei, signor Berlusconi, edificherà Milano2. Lei pagò il terreno 4.250 lire al metro, per un totale di oltre tre miliardi di lire. Questa somma, nel ’68, quando lei aveva 32 anni e nessun patrimonio familiare a disposizione, era di enorme portata. Oggi, tabella Istat alla mano, equivarrebbe a oltre 38.739.000.000 lire. Dopo l’acquisto, lei aprì un gigantesco cantiere edile, il cui costo arriverà a sfiorare i 500 milioni al giorno, che in 4-5 anni edificherà l’area abitativa di Milano2. Tutto questo denaro chi gliel’ha dato, signor Berlusconi? Chi si nascondeva dietro le finanziarie di Lugano? Risponda.
  2. Il 22 maggio 1974 la sua società Edilnord Centri Residenziali Sas compì un aumento di capitale che così arrivò a 600 milioni di lire (4,8 miliardi di oggi. Fonte Istat). Il 22 luglio 1975 – un anno dopo – la medesima società eseguì un altro aumento di capitale passando dai suddetti seicento milioni a due miliardi (14 miliardi di oggi. Fonte Istat). Anche in questo caso, che è solo l’esempio di alcune delle tante e fortissime ricapitalizzazioni delle sue società, signor Berlusconi, vogliamo sapere da dove e da chi le sono pervenuti tali ingentissimi capitali in contanti. Se lei non lo spiega, signor Berlusconi, si è autorizzati a ritenere che sia denaro di dubbia origine, denaro dall’orribile odore.
  3. Il 2 febbraio 1973, lei, signor Berlusconi, fondò un’altra società: la Italcantieri Srl. Il 18 luglio 1975 questa sua piccola impresa diventò una Spa, con un aumento di capitale a 500 milioni. In seguito, quei 500 milioni diventeranno 2 miliardi, e lei farà in modo da emettere anche un prestito obbligazionario per altri 2 miliardi. Nell’arco di nemmeno tre anni, una sua società forte di un capitale di 20 milioni, appunto Italcantieri Srl, si trasformerà in un colosso, moltiplicando per 100 il suo patrimonio. Come fu possibile? Da dove prese, chi le diede, in che modo entrò in possesso, signor Berlusconi, di queste fortissime somme in contanti? Risponda. Lo spieghi.
  4. Il 15 settembre 1977 la sua società Edilnord Sas, signor Berlusconi, cedette alla neo-costituita Milano2 Spa tutto il costruito di Milano2 più alcune aree ancora da edificare. Tuttavia, quel giorno lei decise anche il contestuale cambiamento di nome della società acquirente. Infatti l’impresa Milano2 Spa cominciò a chiamarsi così proprio in quella data. Quando fu fondata a Roma, il 16 settembre ’74, rispondeva al nome Immobiliare San Martino Spa, «forte» di lire 1.000.000 di capitale e amministrata da Marcello Dell’Utri, il suo «segretario». Sempre il 15 settembre 1977, quel milione di salirà a 500, il 19 luglio 1978 a due miliardi. Un’altra volta: tutto questo denaro da dove arrivò?
  5. Signor Berlusconi, il cuore del suo impero, la notissima Fininvest, lei sa bene che nacque in due tappe. Il 21 marzo 1975 a Roma lei diede vita alla Fininvest Srl, venti milioni di capitale, che l’11 novembre diventeranno 2 miliardi con il contestuale trasferimento della sede a Milano. L’8 giugno 1978, ancora a Roma, lei fondò la Finanziaria di Investimento Srl, soliti 20 milioni, amministrata da Umberto Previti, padre del noto Cesare. Il 30 giugno 1978, quei venti milioni diventeranno 50, e il 7 dicembre 18 miliardi (81 miliardi di oggi). Il 26 gennaio 1979 le due «Fininvest» si fonderanno. Ebbene, questa gigantesca massa di capitali da dove arrivò, signor Berlusconi?
  6. Signor Berlusconi, lei almeno una volta sostenne che le 22 holding alla testa del suo impero societario vennero costituite da Umberto Previti per pagare meno tasse allo stato. Nessuno dubiterà mai più di queste sue affermazioni, quando lei spiegherà per quale ragione affidò consistenti quote delle suddette 22 holding alla società Par.Ma.Fid. di Milano, la medesima società fiduciaria che nel medesimo periodo gestì il patrimonio di Antonio Virgilio, finanziere di Cosa Nostra e grande riciclatore di soldi sporchi per conto di Alfredo e Giuseppe Bono, Salvatore Enea, Gaetano Fidanzati, Carmelo Gaeta e altri boss della mafia siciliana operanti a Milano. Perché la Par.Ma.Fid.?
  7. E’ universalmente noto che lei, signor Berlusconi, come imprenditore è nato col «mattone» per poi approdare alla tivù. Ebbene, sul finire del 1979, lei diede incarico ad Adriano Galliani di girare l’Italia ad acquistare frequenze televisive, ed infatti Galliani si diede molto da fare. Iniziò dalla Sicilia, dove entrò in società con i fratelli Inzaranto di Misilmeri, frazione di Palermo, nella loro Retesicilia Srl. Soltanto che Giuseppe Inzaranto, neo-socio di Galliani, era anche marito della nipote prediletta di Tommaso Buscetta, che nel 1979 non è un «pentito», è un boss di prima grandezza. Questo lei lo sapeva, signor Berlusconi? Sapeva di aver sfiorato i vertici della mafia?
  8. E’ certo che a lei, signor Berlusconi, il nome dell’Immobiliare Romana Paltano non può risultare sconosciuto. Certo ricorda che nel 1974 la suddetta società, 12 milioni di capitale, finì sotto il suo controllo amministrata da Marcello Dell’Utri. Fu proprio sui terreni posseduti da questa immobiliare che lei edificherà Milano3. Così pure ricorderà, signor Berlusconi, che nel ’76 quel piccolo capitale di 12 milioni salirà a 500 e il 12 maggio 1977 a 1 miliardo. Inoltre lei modificherà anche il nome a questa impresa, che diventerà la notissima «Cantieri Riuniti Milanesi Spa». Ancora una volta: da dove prese, chi le fornì i 988 milioni (5 miliardi d’oggi) per quest’ennesima iniezione di soldi?
  9. Lei signor Berlusconi, certamente rammenta che il 4 maggio 1977 a Roma fondò l’Immobiliare Idra col capitale di 1 (un) milione. Questa società che possiede beni immobiliari pregiatissimi in Sardegna, l’anno successivo – era il 1978 – aumentò il proprio capitale a 900 milioni di lire in contanti. Signor Berlusconi, da dove arrivarono gli 899 milioni che fecero la differenza? E poi: da dove, da chi, perché lei entrò in possesso delle stratosferiche somme che le permisero di far intestare all’Immobiliare Idra proprietà in Costa Smeralda – ville e terreni – il cui valore è da contarsi in decine di miliardi? Dica la verità, signor Berlusconi. Sveli anche questo mistero impenetrabile.
  10. Signor Berlusconi, in più occasioni lei ha usato – vedi l’acquisto dell’attaccante Lentini dal Torino Calcio, ad esempio – la finanziaria di Chiasso denominata Fimo. Anche in questo caso, come in precedenza per la finanziaria Par.Ma.Fid., ha scelto una società fiduciaria al cui riguardo le cronache giudiziarie si sono largamente espresse. La Fimo, infatti, era la sede operativa di Giuseppe Lottusi, riciclatore di soldi sporchi dalla cosca dei Madonia, e Lottusi il 15 novembre del 1991 verrà condannato per questo a 20 anni di reclusione. Ebbene, la transazione per l’acquisto di Lentini, tramite la Fimo, avvenne nella primavera del 1992. Perché la Fimo, signor Berlusconi?

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