02/06/2012

Deus Ex Human Revolution

Mi sembra passato un secolo dall’ultima volta che mi sono messo a scrivere due righe su un gioco, sono passati quasi due anni da quando Lotro mi ha fagocitato e da allora per me non c’è stato spazio per nessun titolo single player, ma questa è un’altra storia e ci sarà tempo per discuterne…

L’ultimo capitolo dell’illustre saga di Deus Ex era nella mia to-play list da parecchio tempo, dopo la bellezza di 37 ore di gioco ho terminato questa avventura e devo ammettere che ne è valsa veramente la pena.
Da parte mia le aspettative erano parecchie, del resto se quel geniaccio di Warren Spector con Deus Ex Invisible Wars non è riuscito nemmeno a sfiorare con un dito la bellezza del leggendario capostipite della saga, come potevano fare di meglio un gruppetto di ragazzotti canadesi semi sconosciuti?

Eppure ce l’hanno fatta, Sir Warren calati le braghe perchè Deus Ex Human Revolution è il vero erede di Deus Ex (sebbene tecnicamente si tratta di un prequel), mentre Invisibile Wars non è nient’altro che una caccola che ha saputo soltanto macchiare la reputazione di questo gioco.

Tecnicamente il gioco è nella media, non ci sono scene che rimangono particolarmente impresse, tantomeno effetti che provochino slogature alla mascella, del resto l’engine che muove il gioco è un penoso residuato bellico di fattura consolara più noto per aver mosso i celebri Tomb Raider che non per le sue eccezionali features.
La limitata capacità tecnica dell’engine si riscontra in molti aspetti, le aree di gioco non sono mai particolarmente ampie, i modelli sono piuttosto abbozzati (a questo si è posto rimedio usando texture piuttosto convincenti per i dettagli di alcuni personaggi, tra cui ovviamente il protagonista) e soprattutto sono estremamente ripetitivi.
Quest’ultimo aspetto, unito ad una generale passività dei png da l’impressione di trovarsi in un mondo fittizio popolato da manichini che occupano sempre lo stesso posto, aspetto piuttosto penoso per un gioco odierno.

Uno dei pochi aspetti positivi di questa scelta è la relativa leggerezza del gioco, dato che un tapino come il sottoscritto è riuscito a giocarci molto fluidamente in 1920×1200 con un pc antidiluviano (fatta esclusione per storage e GPU) composto da CPU Core2 Duo E8400@4GHz su mainboard con chipset Intel P35, 4GB di ram, SSD Crucial M4 128GB, Radeon HD7850.

Bene, ora che mi sono sfogato con gli aspetti negativi è giunto il momento di mettersi comodi e godersi il gioco, già perchè Deus Ex HR è bello, luridamente bello da giocare.

Anzitutto la trama è davvero appassionante e concorre a creare un’atmosfera carica di mistero e dubbi, dove ogni risvolto sembra celare tradimenti e secondi, terzi, quarti fini per quasi ogni personaggio coinvolto.
Proprio su questo aspetto il gioco ricorda tantissimo il mitico primo Deus Ex, si respira la stessa soffocante atmosfera di complotto e mistero, un mix tra X-Files e Blade Runner, un brodo in cui il carismatico protagonista Adam Jensen sguazza come un pescegatto nel fango.

E’ inutile che stia a descrivere la trama, godetevi il trailer e avrete un assaggio dell’atmosfera di gioco.
A proposito di trailer, anche su questo devo complimentarmi con il team di sviluppo, dato che sono riusciti a confezionare un filmato promozionale tra i più belli che mi sia mai capitato di vedere, il tutto riuscendo in pieno a trasmettere l’atmosfera del mondo in cui si svolge il gioco ma sviando totalmente lo spettatore; se dopo aver visto il trailer pensate di aver capito già tutto della trama vi sbagliate di grosso, quel trailer è un depistaggio in piena regola :D

Il gameplay è decisamente vario, e sebbene ci siano scorci di non linearità (sottoforma di quest secondarie) il gioco di fatto segue un percorso ben definito e tracciato dalla trama principale.
In genere le quest portano il giocatore ad districarsi in aree popolate da avversari dove è possibile raggiungere l’obbiettivo finale seguendo l’approccio che si preferisce; da quanto ho potuto sperimentare gli approcci si suddividono in letale oppure non letale, ciascuno di questo poi può essere perseguito facendo affidamento sulle abilità che si è deciso di sviluppare acquisendo miglioramenti cibernetici (augmentations).

E’ possibile ad esempio buttarsi nella mischia senza andare troppo per il sottile e sparacchiando con armi di vario genere (tutte caratterizzate da un’ottimo comparto audio e da una “cattiveria” convincente, si va dalla semplice pistola semi-automatica alle armi laser e al plasma, passando per fucili automatici, lanciarazzi, shotgun, fucili di precisione e l’immancabile balestra) oppure seguire l’approccio non-violento usando armi stordenti,  sia a corto raggio che da grandi distanze.

In alternativa si può optare per un approccio totalmente stealth, intrufolandosi tra cunicoli e condotti di ventilazione, e in caso si dovesse incappare in un avversario si può ricorrere al combattimento melee (anche in questo caso con la doppia possibilità dello scontro letale o meno).
Da notare che i percorsi presenti nelle mappe presentano sempre diverse alternative, con un approccio standard accessibile a qualsiasi personaggio e con scorciatoie e vie privilegiate accessibili soltanto se si è deciso di “upgradare” il protagonista con delle augmentation ben precise (ad es il sistema per atterrare inermi da grandi altezze, oppure per saltare più in alto, per spostare oggetti molto pesanti, per respirare anche in ambienti tossici etc etc…).

A tutto questo si somma poi l’hacking, grazie al quale è possibile violare sistemi informatici, intrufolarsi nei sistemi di sicurezza e disattivare telecamere e sfruttare a proprio vantaggio i sistemi di sorveglianza robotici, tra cui torrette e veri e propri robot.
Chiaramente l’hacking non è l’unico modo per accedere a zone riservate (usando un approccio bellico ad esempio è possibile trovare addosso ai cadaveri numerosi pad con chiavi di accesso in modo da raggiungere gli stessi obbiettivi), ma vista la quantità industriale di sistemi che è possibile violare ritengo che sia una delle abilità fondamentali del gioco.

Qualunque sia il proprio approccio il mio spassionato consiglio è quello di non incapponirsi affrontando il gioco sempre nello stesso modo.
Questo ahimè è uno dei possibili difetti di Deus Ex HR, se si affrontano i livelli sempre nello stesso modo alla lunga il gioco tende a diventare ripetitivo; attenzione però, è un possibile difetto, dipende tutto dal giocatore e da come decide di evolvere Adam Jensen e di affrontare le sfide poste dagli sviluppatori.
Nel mio caso ad esempio sono partito con un approccio totalmente non-violento e basato su hacking e sneaking, poi mi sono evoluto in sneaking letale, per poi passare ad hacking letale (riconfigurazione di tutte la sorveglianza elettronica per attaccare gli avversari) mista poi all’uso delle armi vere e proprie, insomma di tutto un po’ :D

Se posso permettermi di dare un altro consiglio: non abbiate paura a spendere i punti per acquisire nuove augmentations o evolvere le esistenti. Se si affrontano tutte le quest secondarie e si gestisce in modo attento i propri fondi i punti non mancheranno, alla fine vi renderete conto di essere diventati un vero superuomo (o supermacchina?).

Qui però si pone un altro interrogativo, siamo proprio sicuri che i ragazzi di Eidos siano riusciti a calibrare per bene il livello di difficoltà?
Questione delicata, da una parte è evidente che nella parte finale del gioco il numero di augmentation disponibili sia tale da rendere Adam Jensen pressochè onnipotente, una via di mezzo tra Terminator, Ken il Guerriero e 007.
D’altra parte non si può non notare che nonostante tutti gli ammennicoli tecnologici gli scontri a fuoco e le situazioni di crisi sono sempre potenzialmente letali, basta una copertura non perfetta o un colpo di shotgun a media distanza per veder capitolare il nostro eroe.

Io credo che tutto sommato gli sviluppatori siano riusciti a trovare un buon equilibrio, il protagonista è si pressochè onnipotente nella fase finale di gioco, però non è mai immortale; Adam Jensen ha enormi risorse ma non illimitate e soprattutto è sempre piuttosto vulnerabile, ecco come i ragazzi di Eidos Canada sono riusciti a trovare la quadratura del cerchio su uno degli aspetti più difficili nello sviluppo di un videogioco.

Per concludere lasciatemi dire che Deus Ex Human Revolution è bello, bello bello! Vario, equilibrato, divertente nel gameplay, il tutto condito da una atmosfera da Oscar e da personaggi veramente ben caratterizzati.
Insomma è il classico gioco da non lasciarsi scappare, sia che siate appassionati di fps che di crpg.

Buon divertimento!

26/05/2012

Adam & Roy

Dopo aver giocato e goduto con Deus Ex Human Revolution (prometto che prima o poi farò un my2cents ;) ) ho approfittato di un’ottima offerta su GOG.com, e alla facciazza di Steam e di quel tricheco di Gabe Newell mi sono preso Alan Wake alla modica cifra di 11 euro (DRM Free per giunta).

Ieri sera ho cominciato il gioco e devo ammettere che l’impatto con l’assurda impostazione della visuale di gioco è davvero disarmante…
Superata questa piccola difficoltà il gioco però mostra una qualità tecnica davvero notevole, la vista della casa sull’isoletta è qualcosa di disarmante nella sua bellezza, senza contare le perle sparse qua e la, come la fantastica “In dreams” del leggendario Roy Orbison a fare da colonna sonora alle atmosfere dark del gioco.

Godetevi una delle voci più incredibili della storia della musica :)

http://youtu.be/6rTW2UzzLQ8

09/05/2012

Radeon HD7850

Vi presento l’ultimo “giocattolino”, una nuova fiammante Radeon HD7850.

Era da tempo che andavo meditando un upgrade, non tanto per Lotro quanto per Battlefiled 3 che sulla vecchia Radeon HD4890 ero costretto a far girare a dettaglio grafico infimo spesso con risultati insoddisfacenti sul versante giocabilità.
Il caso ha voluto che di li a poco la 4890 abbia cominciato a mostrare evidenti sintomi di manfunzionamento hardware, instabilità, crash dei drivers, tutte cose mai viste durante la sua lunga e gloriosa carriera.

Alla fine ho appurato il guasto con reinstallazioni e test di ogni tipo, fino a rilevare un preoccupante ronzio prodotto dalla scheda proprio durante il crash e le fasi di instabilità.
Onore al merito di un gran bel pezzo di hardware che ha servito la mia causa di videogiocatore senza battere ciglio per ben tre anni e mezzo, in assoluto la scheda video più longeva che mi sia capitato di acquistare.

Riguardo a questa nuova scheda video le impressioni iniziali sono decisamente buone, dal punto di vista acustico posso affermare che è davvero ottima; il modello che ho acquistato (assemblato da Sapphire) è leggermente overcloccato rispetto alle frequenze della reference board AMD, il sistema di dissipazione non è particolarmente voluminoso (la scheda è in assoluto una delle Radeon HD7850 più compatte prodotte tra tutti i partner AMD) e la configurazione dello stesso è assolutamente comune per questo modello. Ciò nonostante la scheda è pressochè inudibile anche sotto carico, traguardo che la mia vecchia 4890 riusciva a ottenere soltanto grazie al sistema di dissipazione custom VaporX di Sapphire.

In termini di performance velocistiche fin’ora non posso lamentarmi, anche se il resto della mia configurazione (Intel Core2 Duo E8400@4GHz su mainboard con chipset Intel P35) è tutt’altro che recente o adeguato a questa scheda.
Lotro scheggia a un frame rate incollato alla frequenza di refresh del display (vsync attivato chiaramente) anche in DX11 a risoluzione 1920×1200 con dettagli al massimo, AA 8x AF 16x.
Battlefield 3 dopo un avvio anomalo (durante il quale mostrava evidente stuttering) ha preso ad girare egregiamente a 50-60 fps con dettagli al minimo, mentre impostando i dettagli elevati il frame rate varia tra i 60 e i 30 fps mostrando l’evidente collo di bottiglia rappresentato dal comparto cpu+mainboard+ram.

Urge upgrade!! ;D

11/04/2012

Vmware hot_add

Esaurito lo storage su guest linux vmware?
Rimpiangete quel buon vecchio controller IBM ServeRAID con il quale bastava lanciare il comando hot_add per vedere spuntare nuove lun?

Anche con vmware  tutto questo è possibile e anzi molto semplice, dopo aver aggiunto il nuovo disco virtuale (o raw mapping a scelta) basta aprire il terminale e digitare:

echo "- - -" > /sys/class/scsi_host/host#/scan

Chiaramente host# dev’essere sostituito con il valore del vostro device.

Verificando i log del kernel è possibile vedere l’effetto del comando precedente, es:

Vendor: VMware Model: Virtual disk Rev: 1.0
 Type: Direct-Access ANSI SCSI revision: 02
SCSI device sdd: 104857600 512-byte hdwr sectors (53687 MB)
sdd: cache data unavailable
sdd: assuming drive cache: write through
SCSI device sdd: 104857600 512-byte hdwr sectors (53687 MB)
sdd: cache data unavailable
sdd: assuming drive cache: write through
 sdd: unknown partition table
Attached scsi disk sdd at scsi0, channel 0, id 3, lun 0

16/03/2012

Battlefield 3

E’ passato del tempo dall’ultima volta che ho ricevuto una confezione del genere…

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