Una feature di Windows che qualunque amministratore di rete utilizza pesantemente sono le condivisioni amministrative.
Sono utili per un sacco di motivi, permettono di eseguire software in remoto, permetto di accedere ai dettagli di un sistema da remoto, permettono di accedere ai volumi di un sistema da remoto (i celebri \\server\C$, D$ etc etc).
So già che qualcuno storcerà il naso per quanto sto per dire, però queste condivisioni di rete sono estremamente comode anche per fare dei backup (e non a caso io le uso per i miei backup domestici, mount in sola lettura ovviamente…).
Ahimè Windows 8 non va molto d’accordo con le admin shares, pertanto per usarle occorre essere un tantino… insistenti ;)
Per prima cosa occorre abilitare le share di rete, per farlo basta aprire il pannello di controllo e selezionare il link “Rete e Internet”
Poi cliccare su “Centro di connessioni di rete e condivisione”
E infine su “Modifica impostazioni di condivisione avanzate”
Arrivati a questo punto abilitate le condivisioni di rete per i profili di rete che vi interessano.
Una volta fatto aprite l’editor di registro (WIN+R, digitate “regedit” e date invio) e spostatevi alla chiave:
HKEY_LOCAL_MACHINE\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies\System
Create quindi un nuovo valore di tipo DWORD, chiamatelo LocalAccountTokenFilterPolicy e assegnategli valore 1.
Cliccando su OK il risultato dovrebbe essere il seguente
Riavviate e magicamente le condivisioni amministrative saranno attive a accessibili agli utenti del gruppo Administrators.
Il wake on lan è fondamentale, lo vado ripetendo da anni ma ahimè troppa gente sottovaluta questo strumento tanto semplice da usare quanto utile per la manutenzione dei sistemi, sia in ambito lavorativo che domestico.
E’ fondamentale per i backup, è fondamentale per i defrag, è fondamentale per le scansioni antivirus, è sostanzialmente fondamentale per tutte quelle operazioni lunghe, “pesanti” e ahimè necessarie, che proprio per questo vengono spesso viste come un male necessario ma rimandabile a tempo indeterminato… almeno finchè qualcosa non si rompe, e allora saranno “pianto e stridore di denti” :\
Avere la possibilità di schedulare queste operazioni di notte, senza interferire con il proprio lavoro e in totale sicurezza è impagabile, wake on lan permette di fare tutto questo senza dover lasciare il proprio pc acceso in eterno, e quindi senza incidere in modo sensibile sulla bolletta elettrica.
Purtroppo una delle prime problematiche che ho riscontrato migrando a Windows 8 Professional è l’impossibilità di utilizzare Wake on Lan, o meglio non poterlo usare dopo aver effettuato un normale shutdown del sistema.
Pare infatti che quello che Windows 8 spaccia per shutdown in realtà non sia altro che uno stato intermedio tra lo spegnimento puro e l’hybernate del sistema operativo, in sostanza Windows 8 salva i dati di sessione del kernel e i drivers caricati in memoria nel file di hybernate permettendo un più veloce ripristino del sistema all’avvio successivo.
Questa caratteristica (chiamata fast startup) è di fatto incompatibile con wake on lan (che invece funziona ponendo il sistema in stato sleep).
Per poter tornare ad utilizzare normalmente wake on lan occorre disabilitare fast startup mediante una piccola modifica al registro di sistema:
Dopo il riavvio del sistema wake on lan tornerà a funzionare a dovere anche con Windows 8, un grande vantaggio al costo di un leggero aumento delle tempistiche di boot, che risultano comunque drasticamente più basse di tanti altri sistemi operativi concorrenti (MacOS X su tutti che effettua il boot con tempistiche geologiche).
Ho approfittato dell’offerta Microsoft per effettuare l’upgrade del mio sistema operativo di casa da Windows 7 a Windows 8 Professional.
A prescindere dai pareri positivi o negativi su questa nuova incarnazione di Windows devo ammettere di essere rimasto fortemente sorpreso dalla politica dei prezzi attuata da Microsoft, anche in considerazione delle blande restrizioni presenti in questo “upgrade”, anzi chiamiamolo col suo vero nome, ovvero “condono” informatico, visto che permette di ottenere una istanza regolare anche a chi non è in possesso di una copia genuina di una delle precedenti versioni di Windows.
Sicuramente ci sarà chi si è imbufalito per questo, francamente da possessore di licenza di Windows 7 la cosa non mi fa ne caldo ne freddo, anzi trovo che sia una cosa positiva che abbia finalmente spinto a fare il “grande salto” verso la legalità (anche se borderline) a molte persone che fino a poco tempo fa non avrebbero mai sganciato una lira per una licenza di Windows.
Si tratta dell’ennesima dimostrazione del fatto che per vincere la pirateria non servono protezioni più efficaci (sebbene quelle di Win8 fin’ora si siano dimostrate rocciose sappiamo tutti che è solo questione di tempo prima che esca una “cura” efficace a tempo indeterminato o quasi) ma serve semplicemente una politica di prezzi che renda il prodotto licenziato e regolare più conveniente della controparte pirata.