28/11/2013

Seagate ST2000DM001

In quest’epoca di continue evoluzioni sul fronte solid state fa un po’ specie parlare di un buon vecchio disco meccanico, sta di fatto che mi sono acchiappato un esemplare di suddetto disco Seagate.

Confesso di essere sempre stato più propenso ad acquistare unità di questo produttore rispetto all’agguerrito concorrente Western Digital, non ho pregiudizi ne verso quest’ultimo produttore, semplicemente le unità Seagate su cui ho lavorato mi hanno più favorevolmente impressionato per performance e affidabilità.

Pare che queste mie impressioni abbiano trovato un’ulteriore conferma con questa unità, senza pormi alcun problema su settaggi da bios o altro l’ho connessa, partizionata, formattata e ho lanciato due benchmark veloci veloci giusto per non saper ne leggere ne scrivere…

HDTune_Benchmark_ST2000DMST2000DM001-1CH1

crystal_disk_seagate2GB

Ma guarda un po’… e chi se le sarebbe aspettate queste performance da un disco meccanico, per giunta economico!
Stiamo a vedere come si comporterà in futuro, per il momento lasciatemi levare tanto di cappello di fronte a questo ennesimo gioiellino Seagate.

22/11/2013

Deprecato webadmin.nsf

Recentemente IBM ha diramato un security bulletin in cui dichiara deprecato l’utilizzo del fantastico client di amministrazione web bases di IBM Lotus Domino (webadmin.nsf) a causa di alcune vulnerabilità di tipo cross-site scripting e una vulnerabilità di tipo cross-site request forgery.

Giusto una manciata di riflessioni in merito:

  1. a fronte di un bug, una vulnerabilità, un problema di sicurezza, una azienda seria (e sottolineo SERIA) dovrebbe FIXARE il problema e non nascondere la testa sotto la sabbia dicendo “Beh sai che c’è? Non devi più usarlo…”
  2. proporre come unica soluzione l’utilizzo del client di amministrazione IBM Domino Administrator è (scusate il francesismo) UNA CAZZATA COLOSSALE in quanto il client di amministrazione è disponibile SOLO per Windows, gli amministratori Domino che utilizzano GNU/Linux o MacOS X “si attaccano al tram e urlano in curva” (e questo nonostante i proclami planetari che IBM ha propinato per un decennio a favore dell’adozione di GNU/Linux)
  3. IBM non si è limitata a ignorare i problemi di webdadmin, l’ha proprio ignorato in toto da sempre (ovvero dall’acquisizione di Lotus) tant’è che questo potentissimo e utilissimo tool è rimasto identico a com’è nelle release Domino di 10 anni fa, una accozzaglia di applet java che fa molto “nineties”
  4. In riferimento al punto 3, visto che IBM non riesce a convincere mezzo cliente a migrare il suo parco applicativo nfs alle nuove e potenti tecnologie introdotte con la release 8 di Notes/Domino (Xpages tanto per dirne una), quale miglior case del rifacimento di un pezzo fondamentale dello stesso prodotto per mostrare le potenzialità di queste tecnologie?
  5. Dove diavolo è finito il motto “MobileFirst” razza di ipocriti?

Shame on you Big Blue…

12/11/2013

Free as in freedom

gnuFin da quando ho cominciato a giocare con le prime distribuzioni GNU/Linux (si trattava del 1998 con una Redhat 5.0, seguita da una Debian potato un paio d’anni dopo) non ho potuto fare a meno di rimanere affascinato dall’universo IT che si contrapponeva al mondo commerciale, ciò nonostante non ho mai approfondito molto il concetto di free software, la storia della Free Software Foundation e l’opera di Richard Stallman.

In particolare RMS mi è sempre parso un personaggio colorito nei modi ma piuttosto talebano nella sostanza, col passare degli anni, il lavoro e l’esperienza sul campo ho capito che forse le mie impressioni iniziali non erano poi così lontane dalla realtà, quello che è cambiato è il valore che ho imparato a dare a queste impressioni superficiali.
Recentemente mi è capitato di leggere la bellissima biografia ufficiale di RMS “Codice Libero (Free as in Freedom)”, tra un aneddoto curioso e l’altro questo libro non ha fatto che confermare la convinzione che, per quanto intransigente e poco diplomatico, il messaggio e le idee di Stallman fossero imho essenzialmente corrette, e mi ha finalmente chiarito la vera portata globale di questa battaglia.

Una delle cose che mi ha particolarmente colpito in quel libro è notare la quantità INDUSTRIALE di personaggi chiave della storia informatica che hanno ruotato attorno a RMS, alla FSF e alle loro creature (GPL in primis).
E non mi riferisco solo a Linus Torvalds (il creatore del kernel linux, il cui rapporto con Stallman è stato, ed è ancora oggi estremamente complesso), pensate ad uno qualsiasi dei grandi progetti free software o open source che sta alla base delle odierne infrastrutture e servizi informatici (quindi anche dietro i tanto adorati servizi di social networking), non ce n’è uno il cui creatore non abbia venerato la figura di Stallman o non abbia avuto stretti rapporti con lui e la Free Software Foundation.

Richard_Stallman

E’ stupefacente poi notare quanta disinformazione abbia accumulato attorno a se la figura di Stallman, questo suo modo di apparire trasandato e apparentemente hippy (niente di più lontano dalla sua storia e dal suo modo di pensare), piuttosto che le accuse assurde di fomentare una sorta di comunismo informatico (niente di più lontano dalle idee di libertà estrema che ha sempre divulgato e difeso).
Che tecnicamente RMS sia un genio è un dato di fatto (i suoi trascorsi accademici lo dimostrano, così come la sua attività come sviluppatore Lisp e C), ma lo è altrettanto dal punto di vista comunicativo, anzi politico e culturale, quindi ben al di fuori di quei confini IT che lui stesso ha sempre considerato come il suo unico perimetro d’azione.

Confesso che non vedo l’ora di assistere ad una sua conferenza, se c’è un personaggio che riuscirebbe a far muovere il sederone a questo kender campione di pigrizia è proprio RMS, nel frattempo Happy Hacking a tutti!

09/11/2013

Lou Reed

:(

LouReed

03/11/2013

Dark Souls

dark-souls-pc_q7fmv.T160Ho appena terminato Dark Souls, sicuramente un bel gioco, sarà action, non sarà un crpg vero, sarà quel che sarà però è veramente ben fatto e divertente, e questo nonostante alcuni evidenti difetti.

Tra i pregi sicuramente c’è da annoverare un ottimo sistema di combattimento, un campionario molto vasto di armi e armature, una difficoltà sempre stimolante e un sistema di respawn/salvataggio che è il vero colpo di genio di questo gioco.
I combattimenti non sono mai banali, il livello di sfida è sempre molto alto, il sistema di upgrade di armi e armature è talmente stimolante da spingere il giocatore a farmare anime (la moneta di scambio del gioco) anche in single player; in realtà il gioco è ampiamente terminabile anche senza farming e senza potenziare al massimo la propria equip, quello che spinge il giocatore è piuttosto la curiosità e il piacere di mettere a puntino il proprio personaggio con cura, il che testimonia quanto sia ben strutturato il gioco da questo punto di vista (poi ci sono i malati arrivati a livello 700, ma quelli sono casi patologici che non fanno testo).
Gli avversari sono tantissimi e molto vari, ognuno ha un proprio set di colpi che dopo poco diventa prevedibile, ciò nonostante non c’è un solo istante in cui ci si può permettere di abbassare la guastia e affrontarli a cuor leggero.

Le ambientazioni di gioco sono davvero molto belle, dal punto di vista estetico il design dei livelli è ottimo, si spazia da foreste a castelli, da caverne di cristallo a palazzi immensi, da cattedrali monumentali ad abissi infernali, insomma di tutto un po’ ma sempre con una qualità estetica notevole, questo nonostante i limiti tecnologici di un engine che non conosco nel dettaglio ma che non è non certo all’altezza dei motori grafici degli ultimi 2/3 anni.

Notevoli i dettagli dell’equip dei personaggi (protagonista in primis), sia dal punto di vista estetico che di gameplay; ciascun tipo di arma ha almeno 2 o 3 differenti famiglie con mosse e tipo di danno radicalmente diversi (es spade normali, spade da affondo, spade pesanti, spadoni a due mani, scudi da difesa, scudi leggeri con capacità offensive, scudi da contrattacco etc etc etc…), tutto upgradabile aumentando livello oppure aggiungendo danni elettrici, da fuoco, magici o divini.

Fin qui tutto molto bello, purtroppo però ci sono anche alcuni grossi problemi.
Il meno grave ma più evidente è la conversione per pc fatta veramente con i piedi, difetti a iosa (frame rate, controlli, salvataggi, imperfezioni grafiche) tanto da rendere necessario il ricorso alle fix amatoriali che per fortuna sono facilmente implementabili e ben documentate.

Il difetto maggiore forse non è tanto un difetto di Dark Souls in se ma un difetto generale dei giochi per console, in particolare giapponesi: i boss.
In questo gioco io ne ho contati addirittura 26, alcuni sono talmente stupidi e banali da essere del tutto superflui, altri sono talmente difficili e bastardi… da essere del tutto superflui…
E’ questo il problema, i boss sono un archetipo del mondo dei videogiochi che non ha più senso di esistere, su pc ci siamo arrivati da anni, tant’è che il concetto di boss si è praticamente perso nei meandri della storia, su console questo stupido stereotipo persiste senza alcuna ragione.
In Dark Souls i boss non servono a nulla, il bilancio tra anime perse (durante gli innumerevoli tentativi per sconfiggerli) e guadagnate dopo averli sconfitti è bene o male nullo (se non negativo), in pochissimi droppano armi (del tutto inutili per giunta), alla fine non sono nient’altro che stupidi paletti da superare per proseguire nell’esplorazione delle aree di gioco.
Ma non solo, ogni boss ha una strategia ben precisa per essere sconfitto (in alcuni casi magari 2 o 3, una basata sul combattimento corpo a corpo, una sul combattimento ranged e una usando la magia), e il gioco consiste solo nel ripetere bovinamente quella stessa sequenza fino alla morte del boss, cervello zero e sfida -1.

Riguardo alla sfida sono certo che molti non saranno d’accordo dato che diversi boss sono molto difficili da sconfiggere, ma è proprio questo il punto cruciale; può sembrare una differenza lessicale ma il processo che porta il giocatore a sconfiggere un dato boss non è incentrato sulla difficoltà e sull’abilità ma sulla ripetitività, è un ciclo continuo di morte e respawn, morte e respwn (che mi ha tristemente ricordato l’istruzione repeat.. until in Turbo Pascal) finchè capita quel try fortunato in cui per un microsecondo il proprio colpo arriva prima di quello del boss… ok boss morto, nuova tacca sullo scudo e avanti col prossimo livello… è una struttura triste e ripetitiva che puzza di vecchio e che un gioco del genere imho non si merita.
Qualcuno va ripetendo che i boss rendono il gameplay più vario, francamente mi risulta difficile associare il concetto di varietà ad una ripetizione meccanica di una sequenza per 2, 3, 10, 20 volte e più…

In conclusione si tratta di un gioco davvero ben fatto e molto divertente ma con una struttura troppo ancorata a certi clichè ormai superati.
Qualcuno si starà scandalizzando pensando che stia elogiando un gioco per console, niente paura Dark Souls è mosca bianca nel panorama consolaro, vuoi per la durata (io l’ho terminato a livello 100 con 83 ore di gioco suonate) che per difficoltà generale (non considero i boss); mi piacerebbe che gli sviluppatori superassero alcuni preconcetti ed evolvessero il gameplay, anche se dubito fortemente che col seguito oseranno distaccarsi troppo da questo schema.

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