08/12/2007

Good vibrations

good vibrationsGiusto ieri sera stavo discutendo con amici riguardo a web 2.0 e fenomeni annessi e connessi, si parlava di interattività, di ajax, di social networking etc etc…
Sapete bene che mi considero un vecchio matusa, un povero kender di campagna che si arrabatta in un mondo pieno di novità, oltretutto con le borse a tracolla pesanti, piene di cose interessanti e curiose per le quali non riesco mai a trovare il tempo; per cui non vi sorprenderete se mi metto a vaneggiare sui bei tempi andati e sulla decadenza del panorama attuale :)

Social networking, mi raccontavano di una nuova appliance per iPod Touch, sostanzialmente un client per Facebook, una applicazione web in grado di mettere in contatto migliaia di persone e di condividere i propri contatti creando una vera e propria rete.
Detto in parole povere: sbandierare i "cazzi propri" al mondo e metterli a disposizione del mondo intero.

Vi confesso che la cosa mi ha un po' allarmato…
Sono "cresciuto" sulla rete nel periodo in cui per connettersi si pagavano ancora gli abbonamenti ai provider (pensate un po' 300.000 £ l'anno a cui andavano sommati i costi di traffico telefonico, sembra passato un secolo…), era un mondo nuovo, un universo da scoprire, ma che fin dall'inizio aveva delle regole precise.
Anzitutto ognuno era responsabile per se stesso e doveva provvedere ai suoi bisogni, se non sapevi qualcosa cercavi un how-to, una faq o della documentazione; c'erano luoghi di discussione ma non erano semplici luoghi dove elemosinare facili dritte, la risposta tipica ad una richiesta di aiuto era spesso una url che portava alla documentazione… Una delle regole auree era "chiedere è lecito, rispondere è cortesia" ma tutto fatto seguendo precise norme, la quotatura, la netiquette (parola MAGICA, ora nessuno sa più cosa voglia dire…), etc etc…
Era un mondo in cui o ti facevi le ossa per conto tuo o finivi massacrato, andando su irc (specialmente sui network un po' underground) si imparava molto presto (e a forza di disconnessioni del modem…) cos'era uno smurf, come usare un firewall, cos'è e come usare un proxy per evitare di far vedere i sorci verdi al fido 56k.
Si imparava che l'identità sulla rete, il proprio nick ad esempio, era sacro e inviolabile, si litigava per avere una propria identità, e si stava ben attenti a non far trapelare nulla del nostro io offline nel mondo online. Questo non tanto per deliri schizofrenici, ma perchè si era pienamente coscienti che la rete è uno strumento potente ma insidioso, da usare con attenzione per evitare spiacevoli sorprese, la separazione tra le due sfere era vista come una sorta di difesa naturale e necessaria.
Prendete i gravissimi problemi che si stanno sperimentando ora legati alla diffusione di dati personali sensibili, a informazioni che hanno immediato e gravissimo impatto sulla propria vita reale (due esempi banali, i dati di accesso ai servizi di home banking o il numero di carta di credito…), riguardo a tutti questi problemi pensate a quanto erano lungimiranti le paranoie legate all'identità in rete che si facevano in quel periodo…

Al di la dei dettagli più o meno coloriti, le cose importanti erano i principi, ad esempio l'imparare a "grattarsela da soli", la separazione tra quello che sei in rete e quello che sei fuori dalla rete, l'educazione e il non dare mai niente per scontato.

Ora mi guardo in giro e vedo tecnologie fantastiche e luccicanti, poi guardo dietro la facciata (magari stupenda, sia in termini visivi che di logica o tecnica di sviluppo) e trovo spesso la stessa e identica logica di tanti vecchissimi servizi nati durante i bei tempi andati.
Magari sono cambiati solo i nomi, le vecchie community o i webring sono diventati i network, i siti sono diventati spazi personali, irc è diventata una chat superglobale che mille funzioni accessorie, i newsgroup sono diventati forum giganteschi, etc etc…
Non solo, tutte queste cose bellissime sono permeate da una cacofonia, da un caos tale da rimanere assordati, spesso sui forum regna l'arroganza del pretendere risposte non dovute, un'ignoranza totale delle più banali regole di comportamento e di educazione, un uso spregiudicato di strumenti e tecnologie senza avere la più pallida idea dei rischi che comportano o del loro basilare funzionamento.

Non so, sarà il mio disorientamento rispetto a una rete che faccio fatica a riconoscere, sarà l'inevitabile effetto dato dalla massificazione di questa tecnologia, sta di fatto che tutto questo non mi sta dando affatto delle "good vibrations" :\

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