31/01/2010

The Elder’s Scroll III: Morrowind

Correva l'anno 2002, il mondo si risvegliava dopo l'incubo dell'11 settembre, in Italia era l'anno dei girotondi, degli scontri sull'articolo 18, l'anno del tracollo finanziario argentino e di tanti altri eventi che hanno segnato la storia di questo inizio di secolo.

Dal punto di vista videoludico il 2002 però verrà sicuramente ricordato per l'uscita di uno dei titoli che più hanno segnato, non solo il proprio genere, ma la storia dell'intera arte videoludica.
Il titolo in questione fu "The Elder's Scroll III: Morrowind".

Da parte mia non accolsi Morrowind con grande calore, ai tempi ero uno dei tanti fieri possessori di schede video 3dfx Voodoo3 3000, l'erede di una stirpe gloriosa di acceleratori grafici, forte della sua autonomia e della sua storia, ma che ahimè andava a cozzare con il titolo in questione.
Anzi, ad essere sincero provai rabbia nei confronti di Bethesda per aver scientificamente scelto di escludere buona parte dei suoi fan per una stupida scelta di marketing che avvantaggiava la viscida concorrenza NVidia, passai ore e ore disquisendo di questa scelta inutile e controproducente su forum e newsgroups…

Parecchio tempo dopo, a seguito di un upgrade del comparto video, potei finalmente mettere le mani sul titolo in questione. All'inizio non furono certo rose e fiori, i bug erano tanti, le lacune quasi incolmabili, e sembrava che ad ogni difetto ci fosse una soluzione solo tra siti di modding e forum di appassionati, ovunque tranne che sul sito ufficiale.
Lo giocai, le esplorai in lungo e in largo, lo terminai, ma nonostante la magnificenza, la complessità e la grandiosità del progetto non seppe mai soddisfarmi come il suo glorioso predecessore "Daggerfall".
Mi rimase in bocca il classico sapore amaro delle occasioni perdute, delle opere lasciate a metà, di fronte alla perfezione dei titoli che l'avevano preceduto (Baldur's Gate & C) o che si stavano affacciando sugli scaffali (Neverwinter Nights), il neonato titolo Bethesda risultava trasudare pressapochismo dovuto non tanto all'incapacità del team di sviluppo, ma alla eccessiva difficoltà dell'obbiettivo da raggiungere. Insomma lo considerai (e considero ancora oggi) il classico passo più lungo della gamba…

Però si sa, al destino non manca il senso dell'ironia… Passò la proverbiale acqua sotto gli altrettanto proverbiali ponti, e un giorno, nel bel mezzo della mia collaborazione con il mitico Lello "Wolverine" Sarti su RPGPlayer.it, venni in contatto con quello che diventerà il più famoso gruppoitaliano  di traduzione amatoriale videoludica, l'Italian Translation Project (ITP).
Il gruppo, capitanato dall'infaticabile Daniele "Falcocadarn" Falcone, si era già fatto le ossa con la traduzione di un'altra pietra miliare del genere crpg, quel Planescape Torment (di cui potete trovare la traduzione qui) che ancora oggi rappresenta la punta di diamante del filone "narrativo" del gener; e così, tra un meeting genovese e l'altro, tra una lasagna al pesto e un pezzo di focaccia, decisi di partecipare.
Il caso volle che il nuovo obbiettivo fosse proprio quel celebre Morrowind che mi ero lasciato alle spalle senza troppo entusiasmo, di nuovo un guanto di sfida lanciato da Bethesda :)

E fu così che dopo innumerevoli nottate di lavoro vide la luce questa leviatanica traduzione, un capolavoro (imho) forse più del titolo stesso oggetto della traduzione, uno sforzo che spero venga apprezzato e che vi ripropongo di nuovo in coppia con Cristian "Skyflash" Castellari, anch'egli membro del team di traduzione.
Spero che questo piccolo spazio possa servire a qualche nuovo giocatore in erba ad apprezzare il lavoro svolto da Bethesda, ma soprattutto possa fargli capire quanta dedizione e sacrificio siano stati infusi in questa traduzione da tutti i ragazzi, volontari e non retribuiti, che hanno partecipato traducendo, organizzando, coordinando, insomma rendendo possibile questa grande opera.

Un grazie di nuovo a Cristian Castellari che è riuscito a riesumare la traduzione delle nebbie della rete (a volte più fitte che in quel di Barovia…).

SCARICA LA TRADUZIONE DI MORROWIND E BLOODMOON by ITP
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SCARICA LA TRADUZIONE DI TRIBUNAL by ITP
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08/12/2009

Crysis Warhead

Finito Crysis Warhead :)

Devo ammettere di essere rimasto piacevolmente sorpreso da questo fps, pur trattandosi di un semplice data disk ha saputo trasmettere tensione, divertimento ed emozioni come invece l'originale titolo Crytek non è stato in grado di fare a suo tempo.

Dal punto di vista tecnico nulla da eccepire, il gioco è gran bel vedere (e su questo credo che nessuno abbia nulla da ribattere) anche se bisogna ammettere che la pesantezza dell'engine grafico si fa sentire ancora oggi dopo 2 anni abbondanti dall'uscita del titolo.
A onor del vero devo ammettere che il mio approccio con Crysis risale a parecchio tempo fa (poco dopo la data di uscita ufficiale), con hardware della precedente generazione rispetto a quello con cui ho giocato Warhead (soprattutto per quanto riguarda il comparto video); ciò nonostante quello che mi aveva deluso in Crysis non era tanto l'aspetto tecnico/grafico, quanto una innegabile ripetitività negli scontri, una mancanza di "regia" nella trama del gioco e un inventario bellico non certo esaltante.

In questo senso Warhead rappresenta una notevole raddrizzata in tema di game-design.
Le locazioni di gioco sono molto meglio distribuite, gli scontri sono molto più equilibrati, per non parlare della trama, ora molto più interessante ed emozionante. Al freddo Nomad si sostituisce il marmittone britannico Psycho, molto più emotivo e coinvolto nella vicenda.

Ora vediamo un po' come si comporta in multiplayer questo benedetto Crysis Wars

15/10/2009

Italian Translation Project

Correva l’anno 1999 quando, in pieno boom dei CRPG, Black Isle Studios rilasciò il suo attesissimo Planescape: Torment. Il gioco, basato sulle regole di Advanced Dungeons and Dragons, era ambientato nell’universo parallelo di Planescape, e si contraddistinse da subito per l’enorme mole di testo e per un gameplay molto orientato al dialogo ed agli effetti delle proprie scelte piuttosto che alla forza bruta.

I temi affrontati si contraddistinguevano per i loro colori forti ed adulti, andando a toccare la religione, il confine fra la vita e la morte e teorie esistenziali.

Il protagonista, il Nameless One (il Senza Nome), si risveglia in un mondo abitato da morti e, in compagnia del simpatico ed a tratti logorroico “Morte” – un teschio fluttuante – inizierà la sua missione con lo scopo di risolvere due fondamentali quesiti: conoscere il proprio passato e tornare mortale.

Il gioco, malgrado la sua indiscutibile qualità (ancora oggi viene definito da molti come il miglior CRPG mai prodotto per computer) ha avuto una scarsa diffusione nel nostro Paese, anche a causa della scelta operata dal distributore, CTO di Bologna, di non tradurlo. Scelta comprensibile vista la mole di testo a video, ma molto svantaggiosa per i giocatori non ferratissimi in Inglese, visto che i dialoghi sono ricchi  di slang e modi di dire, e quindi terribilmente complessi da leggere e comprendere per i più.

Alcuni mesi dopo l’uscita del gioco nei negozi un gruppo di ragazzi decise di riunirsi, e di mettersi al lavoro su quella che passerà alla storia come la traduzione amatoriale più grande, complessa e di qualità che sia mai stata realizzata in Italia. Quel gruppo prese il nome di ITP – Italian Translation Project –

Fu un lavoro enorme, vista la ferma intenzione dei ragazzi di mantenere quanto più possibile lo stile dei dialoghi in slang, portandoli in una lingua comprensibile per i propri connazionali. Non si fecero remore nel tradurre parole anche non politically-correct, quelle parolacce ed imprecazioni che 10 anni fa nessun editore si sarebbe mai sognato di inserire nelle proprie traduzioni. Ci vollero piu’ di due anni ma alla fine, in pieno 2002, il lavoro venne rilasciato.

Da allora l’ITP si è dedicato ad alcune delle traduzioni più importanti:

   1. Arcanum
   2. Divine Divinity
   3. Morrowind: Bloodmoon
   4. Morrowind: Tribunal
   5. The Elder Scrolls: Morrowind

Questo piccola pagina nel mare tempestoso della rete nasce prendendo spunto da questo post pubblicato da Cristian Castellari sul proprio sito.
Anch'io come lui ho collaborato con l'ITP, anch'io come lui ho partecipato alla traduzione di Morrowind, anch'io come lui ho dato il mio piccolo contributo ad un'opera che definire storica è dir poco.

Come Cristian (dopo anni passati a leggere i rispettivi interventi sui innumerevoli newsgroup permettimi questa confidenza :) ), anch'io ho deciso di mettere a disposizione il mio sito per permettere a chiunque di godere dei frutti di tanta passione e tanta dedizione.
Purtroppo il sito dell'ITP è ormai perso, e con esso sembrano svaniti i vari mirror che ne ospitavano le traduzioni, se qualcuno dovesse recuperare qualcuno di questi progetti può contattarmi tramite l'apposita form.

SCARICA LA TRADUZIONE DI PLANESCAPE TORMENT by ITP
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11/03/2009

Mezzo filotto

Giusto per ribadire e confermare quanto ho esposto nel post precedente, in meno di due mesi sono riuscito a rifilare un mezzo filotto videoludico.
Per la precisione ho portato a conclusione:

  • Fallout 3
  • Red Alert 3
  • Dead Space
  • Call of Duty: World at War

Pergiunta ieri ho concluso pure la seconda stagione di Dexter (consigliatissimo, appena trovo due minuti farò un breve my2cents), così, trovandomi senza nulla da fare nel tragitto casa-lavoro, mi sono fiondato in edicola e ho dato una lettura a quella che un tempo rappresentava una autentica bibbia per quelli che oggi definiremmo hardcore-gamers, ovvero l'eterno The Games Machine.

Come al solito ho trovato molto più stimolanti le riflessioni di quelle vecchie cariatidi dei redattori storici (con l'aggiunta di quel guascone di Adso Da Melk) piuttosto che le recensioni dei videogiochi.
Tra le altre cose si rifletteva sull'evoluzione dei videogiochi, di come la massificazione di quest'arte (guai a chi contesta questa definizione!) abbia portato ad un appiattimento del livello di sfida in favore di una esperienza guidata, addomesticata in modo da soddisfare soprattutto l'utenza occasionale.
Sto giusto scrivendo una bella mail pepata al buon Stefano Silvestri, magari nei prossimi giorni la pubblicherò per dovere di cronaca.

 

07/12/2008

Triulza Lan 06/12/2008

Ahhh che libidine, ieri ho avuto il privilegio di partecipare all'ennesimo lanparty in quel di Triulza.
Anche in questa occasione il numero e la qualità dei partecipanti erano ottimi, in tutto c'erano 13 pc, un numero ottimo, per quanto ben lontano dai fasti delle UberLan da 25 pc :D

Siccome la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede con i raggi x, la giornata è cominciata subito con il botto, giro la chiave nel blocchetto di accensione della macchina (ha giusto giusto 1 anno di vita) e non sento nulla… silenzio… vuoto spinto… Porka paletta la batteria è scarica!!!
Chiamata al concessionario, solite promesse non mantenute dei venditori (spero con tutto me stesso che esista un girone infernale appositamente studiato per loro…) e sfuriata con i meccanici che si sono rifiutati di venire a casa per far ripartire la macchina. Per fortuna è bastato usare i classici cavi per collegare un'altra batteria e riaccendere la macchina, con conseguente corsa dal meccanico per mettere la stessa sotto carica un paio d'ore… pericolo scampato.

La nostra piccola comitiva composta dal sottoscritto e dai prodi Roberto e Gianni, si ritrova alle 14:00. Partiamo e dopo nemmeno 10 Km di strada vengo tempestato di chiamate da un collega di lavoro che sta presidiando un sistema piuttosto delicato presso un cliente. Litigando tra alimentatori, cuffie, batterie e antenne gps sono riuscito a stento a barcamenarmi tra le indicazioni da dare al collega e il navigatore installato sul telefono… dimenticavo un dettaglio, il tutto senza schiantarmi da qualche parte in macchina…

Arrivati a destinazione ci si è messo pure il portatile "superpro" del compare Roberto che ha cominciato a ingaggiare una lotta senza esclusione di colpi a base di reinstallazione di DirectX, tweak di sistema operativo e di drivers, il tutto perchè il gioco che abbiamo giocato praticamente per tutto il lanparty non ne voleva sapere di girare con la fantasmagorica NVidia Quadro FX installata sul suddetto laptop.
Io nel frattempo butto nel cesso un'ora abbondante di lan per seguire il problema al lavoro di cui sopra, collegato in VPN cerco di fare mente locale e di isolare le imprecazioni del mio collega rivolte al cliente dalle altrettanto colorite imprecazioni e urla degli altri partecipanti alla lan.

Per concludere in bellezza metteteci pure un nebbione fantozziato da Casalpusterlengo in poi e ghiaccio misto brina per più di metà del percorso, cosa che ha dilatato il tempo richiesto per tornare a casa e infilarsi sotto le coperte.

Ore 4:00, finalmente arrivo a casa, infilo la macchina in garage lasciando pc, telefono, display, tutto dentro l'abitacolo.
Scaravento a letto le mie stanche membra e in meno di 10 secondi sono nel mondo dei sogni, è stata una faticaccia ma come per tutti i lanparty ne è valsa la pena :D

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