07/12/2006

Iron Maiden 02/12/2006

SCREAM FOR ME MILANO!!!! SCREAM FOR ME MILANO!!!!
Sabato scorso sono stato al concerto degli Iron Maiden a Milano, che dire oltre a… CHE SPETTACOLO!!!

Ogni concerto dei Maiden è una garanzia, una roba stile "ti piace vincere facile", è un vero investimento senza rischio, sai per certo che a prescindere dall'album, dalle canzoni, dalla location e dalla scenografia sarà uno spettacolo unico e irripetibile.
Per me è stata la terza volta, la prima in assoluto come concerto duro e puro e non inserito in un festival (la prima volta che li ho visto è stato all'Heineken Jammin Festival di un po' di anni fa, loro erano gli headliner del terzo giorno, quelli del primo erano i Metallica :), la seconda volta è stato al god's of metal di Bologna 2 anni fa.
Stavolta eravamo nella condizione ideale di buttarci a pesce nel pogo (al God's of Metal c'erano un po' di problemi logistici, tutto quello che ci serviva per sopravvivere l'avevamo negli zaini e dormivamo all'aperto in mezzo ai campi, entrare nel pogo significava vedere i propri averi volare in aria e finire sul palco…), goderci il bagno di folla (il Forum di Assago per quanto immenso è pur sempre un palazzetto e si forma sempre il simpatico effetto "onda di hokuto schiacciatutto" :D) e godere appieno dei Maiden sia acusticamente (ineccepibile concerto da questo punto di vista imho) che  visivamente (ero costantemente tra i 3-5 m dal palco, distanza variabile a seconda delle botte e dell'effetto onda di cui sopra…).

A differenza dei festival qui si trattava di un tour per promuovere l'album nuovo "A matter of life and death" per cui ovviamente ci si aspettava che dessero più spazio e risalto alle nuove canzoni rispetto ai vecchi cavalli di battaglia; così è stato e ce lo aspettavamo tutti, imho però hanno un po' esagerato, va bene incentrare soprattutto sul nuovo album (che tra l'altro in italia ha venduto un sacco…) però fare TUTTO il nuovo album è un po' troppo…
A riprova di questo c'è da dire che durante la prima fase del concerto, se si escludono i pezzi più belli e ascoltati del nuovo album, l'atmosfera è stata la tipica di un disco dei Maiden, bello bello però niente di innovativo o sconvolgente, gli sfegatati e i ragazzetti che li hanno conosciuti da poco sapevano a memoria tutte le canzoni, i fan di vecchia data come il sottoscritto conoscevano bene quelle 2 o 3 canzoni e il resto l'hanno ascoltato con "semplice" goduria (si tratta sempre dei MAIDEN sul palco :D).
Francamente però devo ammettere che tra un brano e l'altro si sentivano le preghierine perchè inserissero un "Phantom of the opera", un "The Clairvoyant" o un "The Number of the Beast" tra un pezzo nuovo e l'altro :)

Ad un certo punto Bruce, tra le luci soffuse e con voce sibilante, se n'è uscito con "a matter of life and death"……..
luci spente……..
attesa febbrile……..
comincia un giro di chitarra familiare….
FEAR OF THE DAAAAAARKKKKK!!!!!!
…. e da li in poi il palazzetto non è più stato lo stesso :)

Bruce saltava come un indemoniato, tutti urlavano in un'estasi di altri tempi, tutti cantavano, TUTTI; mi sono trovato abbracciato a gente che non conoscevo cantando, eravamo tutti talmente esaltati da non renderci conto di niente, tutti fratelli :)
Se avesse preso fuoco il palazzetto non ce ne saremmo nemmeno accorti, saremmo finiti in mezzo alle macerie cantando :D
Non sono stati tantissimi i pezzi "vecchi", ma già solo quelli meritavano le 40 € del biglietto, dopo Fear of the dark hanno fatto The Evil That Men Do (la migliore della serata imho, sul "Living on a razors edge – Balancing on a ledge" mi è venuta una pelle d'oca che sembravo uno Yeti :P), Two minutes to midnight (quando Bruce chiede alpubblico che ore sono bisogna rispondere SEMPRE "2 minutes to midnight", certi deficenti dal pubblico hanno risposto "le 23.00….", sigh…), Iron Maiden (non poteva mancare :D) e poi hanno concluso con la FANTASMAGORICA "Hallowed Be Thy Name", e li pèl del pòia per tutti (=pelle d'oca :D)

BRUCE DICKINSON
Al solito insuperabile e instancabile, salta come un grillo e corre come una pantera, non si risparmia nemmeno un attimo sulla voce anche se stasera ripeteranno lo show. Insuperabile!

STEVE HARRIS
E' il mio mito personale, non so perchè ma i bassisti sono sempre i migliori (vedi Joey Demaio dei Manowar). Si presenta col solito look da combattente, canottiera e pantaloni corti e smazza il basso costantamente mitragliando verso il pubblico, sempre davanti a tutti al fianco di Bruce e sempre cantando TUTTO quasi fosse la voce di scorta dei Maiden :)

DAVE MURRAY
Come sempre è quello meno in vista, quello più defilato, ma è sempre stato così. Concreto e pronto nei suoi assoli, sta sempre nel suo angolino pacifico e sornione, sorridendo a tutti, a volte sembra quasi imbarazzato di trovarsi davanti a tutta sta gente :)

ADRIAN SMITH
Beh, un altro grande della risma dello "zio" Steve Harris, un altro leone. La maggioranza degli assoli sono suoi e li esegue in modo esemplare, a differenza degli altri poi se ne esce con una Gibson "diavoletto" col simbolo della pace sopra, in tema con l'ambum nuovo ma che un po' stona con gli zombie vestiti da soldati presenti un po' ovunque sulla scenografia, cmq insostituibile :)

JANICK GERS
La solita controparte di Dave, tanto Dave è pacato tanto Janick è scatenato, sembra un indemoniato, non sta fermo, si sposta suona digrigna i denti davanti al pubblico, fa ruotare la chitarra quasi a lanciarla in fondo al palazzetto, se la fa girare sopra e sotto, si butta a terra e suona strisciando, a un certo punto suonando si è messo a strisciare sotto le gambe di Dave :D

NICKO MCBRAIN
Beh signori, qua ci si deve inchinare al carisma fatto uomo e fatto metallo :)La batteria è enorme e lo copre totalmente, quando esce però si vede subito l'affetto dei fan per lui, quasi è commosso quando i cori lo investono, solo Bruce, Steve, lui e (ovviamente) Eddie hanno avuto i cori da tutto il palazzetto e se lo merita davvero :)

SCENOGRAFIA
Al solito tanto bella quanto classica per i Maiden, consueto doppio palco con la parte inferiore molto profonda per permettere a Bruce di correre e saltare (ha praticamente 50 anni e fa sembrare i Green Day dei vecchi da ospizio…), la parte superiore invece col la passerella per spostarsi verso i bordi laterali del palco dove ogni tanto si metteva ad accecare il pubblico con dei megafari stile WW2.
Sullo sfondo solita carrellata di immagini con Eddie e zombie vari tutti in tema bellico (proprio per l'album nuovo), mentre per il resto la scenografia ricordava una trincea con sacchi di sabbia, barricate, filo spinato e zombie di soldati appesi in giro, paracadutisti morti appesi alle impalcature etc etc…
Non potevano mancare colpi di scena scenografici come un mega carro armato grande quanto il palco che è comparso a 3/4 concerto, con la torretta che sale da dietro, si gira, punta il pubblico e Eddie che esce dall'oblò e guarda il pubblico col binocolo :)
Come al solito (è una tradizione :D) Eddie è comparso sul palco con divisa inglese WW2 (anche con l'elmetto tipo orinale…) e mitra in mano, Janick a momenti lo fa cadere a terra mentre cercava di usare il mitra per suonare la chitarra :)))

PUBBLICO
Al solito misto, vecchi, giovani, grandi, piccoli, metallari con la panza, capelli lunghi e stempiature in fianco e ragazzi giovani e carichi all'inverosimile. Quando però sono cominciati i pezzi storici vedevi i fan degli Iron Maiden tutti insieme, abbracciati a cantare :)

UP THE IRONS!!

05/12/2006

Pessimismo e fastidio… doppio :(

Sono solito cominciare la settimana con il grido liberatorio "Pessimismo e fastidio", si potrebbe ragionare sul significato di questa frase divenuta celebre grazie al cabaret televisivo di bassa lega, sul suo legame con la depressione tipica di quella che alcuni chiamano la generazione X e di cui francamente posso dire di fare parte…
Stavolta però il pessimo è reale e doppio, anche se per motivi diversi e con gravità diversa, cominciamo dal pessimismo più "light".

Dopo un paio di anni di onorata collaborazione, uno dei professionisti più validi che prestava servizio nella azienda in cui lavoro se n'è andato in cerca di fortuna presso altri lidi. Si sa che gli addii sono sempre dolorosi e fonte di lunghi "coccodrilli" (come amava chiamarli il compianto Indro Montanelli), in tutta sincerità però mi sento di affermare che nel suo ruolo, ovvero webdesigner e grafico, il buon Pilpe è stato in assoluto la persona più competente, disponibile e preparata che io abbia mai visto passare nei nostri uffici (in questi ultimi 5 anni di lavoro ne ho vista di gente andare e venire…).
Quindi amico Pilpe buona fortuna, possa il tuo hoopak poggiare sempre su strade nuove e possano le tue borse essere sempre piene di oggetti nuovi e curiosi, speriamo di incontrarci di nuovo, ne sarei onorato :)

Il secondo "pessimismo" purtroppo è assai più triste, è un vero addio, purtroppo oggi è passato a miglior vita Jack, l'ultimo cane che abbiamo accolto in casa…
Quando morì di malattia il precedente aspettammo un po' prima di cercare un sostituto, volevamo un cane appena nato da poter allevare come volevamo facendolo affezionare per bene, volevamo un cane dal pelo corto e liscio e possibilmente con la coda tagliata (datemi pure del crudele, ma i cani con la coda lunga non mi piacciono, è l'unico vizio estetico che impongo…).
Invece quasi per uno scherzo del destino ci è capitato a casa (o meglio, rifilato da un parente…) questo cagnetto di due anni, brutto, puzzolente, col pelo lungo, arruffato e nemmeno fitto, di un colore marrone "fantasy" con ciocche di pelo ognuna di una tonalità diversa e pure con un nome secondo me banale e orribile, Jack…
All'inizio speravamo che sparisse, se ne andasse e non tornasse più, era l'esatto opposto di quello che volevamo, in poco tempo però è riuscito a conquistare tutti con una vivacità che non ho mai visto in nessun cane, con una simpatia spontanea e immediata, con una intelligenza disarmante. Ho sempre visto in televisione la classica immagine del cane che riporta il ramo o la pallina lanciata dal padrone, tra tutti i cani che ho avuto non sono mai riuscito ad addrestrarne uno a fare qualcosa del genere, Jack però lo faceva spontaneamente e con un divertimento che traspariva chiaro come il sole attraverso i suoi occhioni marroni; tornavo a casa stanco e stressato dal lavoro e me lo ritrovavo davanti alla porta d'entrata con la pallina in bocca, bastava dire "pallina" che spariva nei buio della sera e si metteva a cercarne una in mezzo alle foglie e al fango…
Stamattina è stato investito da un'auto, si è trascinato fino a casa su tre zampe, la quarta era attaccata al resto del corpo solo grazie alla pelle, alla fine è morto per il trauma  o per il troppo sangue perso, non saprei dirlo con precisione.

Vivendo nel cuore della campagna lombarda sono sempre stato educato secondo i principi dalla saggezza popolare contadina, con la convinzione che gli animali sono animali e non persone, che vanno trattati come animali, quindi non maltrattati però gestiti senza quella confidenza che ora va tanto di moda e in mancanza della quale si viene subito additati come brutali esseri insensibili…
Da bambino ho assistito all'uccisione dei maiali e vitelli secondo i metodi tradizionali (e non con quell'assurdo massacro fatto oggi a suon di pistolettate nei macelli…), ho provato a uccidere conigli e galline per poi spellarli e mangiarli, sono andato a caccia, questo per dire che la morte di qualche animale non mi ha mai fatto grande impressione, soprattutto se si trattava di animali che prima o poi finivano in padella, e come si suol dire, al palato non si comanda…

Stavolta però qualcosa è cambiato, Jack in solo due mesi ha dimostrato un affetto tale da lasciare interdetti, e la sua morte oggi ha fatto calare in casa un'atmosfera da vero lutto, come non era mai successo prima con nessun altro animale, cane, pesce, canarino che fosse…
Forse siamo noi che abbiamo cominciato a lasciarci influenzare da questo sentimentalismo imperante verso gli animali, forse Jack era davvero tanto diverso dagli altri cani, forse, riprendendo un detto contadino tipico delle mie parti, "gli mancava solo la parola"

Bye Jack :( 

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