05/02/2013

Rage

rage_logo_largeQualche giorno fa ho terminato Rage, già proprio lui, QUEL Rage, quello dello zio John Carmack e di mamma Id.
Non posso dire che mi abbia pienamente soddisfatto, sono oggettivamente deluso ma non lo considero la merda con cui tanti l’hanno etichettato.

Rage è l’ennesima dimostrazione del fatto che Id è un’eccellenza dal punto di vista tecnico, ma a livello di gameplay e design è oggettivamente carente, per lo meno lo è da quando non c’è più John Romero.
Tecnicamente si tratta di un gran gioco ancora oggi, a distanza di quasi un anno e mezzo dall’uscita, anzi possiamo dire che lo è soprattutto oggi visti i grossissimi problemi di cui ha sofferto al momento della pubblicazione.
L’engine è particolare, coraggioso per l’approccio tecnico, e imho riesce ad esprimere una bellezza grafica disarmante negli scenari aperti e ampi, d’altro canto risulta carente nella definizione delle texture a corto e cortissimo raggio.

Il design “grafico” dei livelli è veramente spettacolare, ci sono scene da rimanere a bocca aperta, in termini invece di design vero e proprio purtroppo tutti i livelli sono composti dal classico tunnel obbligatorio senza alcuna libertà di movimento o azione.
Per certi versi questo aspetto non è nemmeno così deprecabile, dato che permette di creare alcune situazione di gioco estremamente frenetiche (classici rush in cui i mostri “spuntano dalle fottute pareti” – cit.) oppure con
miniboss ben strutturati che riescono a sorprendere e a mettere sotto grande stress il giocatore.

Anche le armi sono carine, non sono tante ma sono tutte abbastanza utili, spingono il giocatore a cambiare combinazioni e stile di gioco di continuo.
Il problema sono le possibili varianti nell’approccio agli avversari, poche e decisamente banali, es:

  1. mob impazzito che schiva colpi e attacca melee
  2. mob con arma a distanza che si nasconde e cerca copertura (lasciando sempre scoperta l’invitante testolina pronta ad essere headshottata all’istante)
  3. mob super-resistente dotato di arma automatica devastante che però si muove con lentezza elefantiaca

Anche nelle sequenze di guida il gioco è godibile, ho passato serate giocando solo in quella modalità, altre solo in modalità fps, e tutto sommato Rage è divertente e godibile sia in un caso che nell’altro.

Il vero difetto che ahimè ha spinto tanti utenti a criticare questo gioco è il fatto che si tratta di un titolo estremamente ripetitivo :\
Di fatto Rage è composto da uno schema che viene ripetuto di continuo ogni volta che si passa da una zona all’altra, ognuna ha una base, con gli stessi tipi di png, con la solita sequenza di quest primarie e secondarie, insomma lo stesso schema di gioco ripetuto dall’inizio alla fine…
Tanto per fare un esempio: per ogni locazione di gioco fps sono previste due missioni, prima una principale più lunga e complessa e poi una secondaria più veloce e generalmente più semplice; tutto questo si ripete dalla prima all’ultima locazione, con l’unica eccezione del finale, e credetemi c’è da rimanere a bocca aperta nell’osservare con quanta fredda precisione questo schema viene rispettato…

Insomma passi da una zona alla successiva e sai già quello che ti aspetta, sai già che ci sarà la sequenza di missioni principali, sai già che a un certo punto ti chiederanno di cambiare mezzo, sai già che farai la tua sfilza di gare in pista (per guadagnare punti da spendere per i potenziamenti dei mezzi), sai già che dovrai fare il pieno di munizioni e sai già che dopo aver affrontato una missione in una zona dovrai tornare nello stesso posto per una missione secondaria… insomma sai già tutto :\

E’ un peccato, perchè l’ambientazione è davvero carina e tecnicamente (dopo patch e patch) il gioco è davvero appagante per la vista e gira benissimo su qualsiasi configurazione da gaming.
Da 1 a 10 io non mi sento di dargli la sufficienza, toh un 5, ma solo perchè dietro c’è il grande lavoro di r&d di Engine John.

Lascia un commento

NB: I commenti sono moderati, questo potrebbe rallentare la pubblicazione del tuo commento.