15/10/2011

Lotus Notes ReCon widget

Segnalo un ottimo widget per Lotus Notes 8.x che sicuramente farà la felicità di quanti si trovano ad amministrare dei server Lotus Domino.

Il plugin si chiama ReCon (qui trovate la homepage del progetto) e fornisce una pratica quick console da utilizzare per inviare comandi ad un server Lotus Domino senza dover scomodare il client Lotus Administrator.
Chiaramente per poter amministrare seriamente un server  Domino occorre ricorrere al suddetto client, ma per lanciare un veloce check sullo stato di un server, l’update istantaneo di un task, una replica volante o qualsiasi altro comando ReCon risulta essere un tool estremamente utile.

Lo consiglio caldamente soprattutto a quanti utilizzano Lotus Notes su sistemi operativi (es Linux o MacOS) per i quali non è disponibile il client Administrator.

13/10/2011

La morte

Cosa strana la morte, soltanto la scorsa settimana il mondo intero piangeva la scomparsa di Steve Jobs.

Fiumi di lacrime sono stati versati nei TG, e sui giornali, esperti ed opinionisti (a giorni alterni di calcio e di tecnologia) si rincorrevano nell’ode più fragorosa al mito di Jobs, alla leggenda di Apple.
Hanno fatto ricorso a termini altisonanti, visionario, genio innovativo, veggente, mago, mancava soltanto “onnipotente”; c’è chi l’ha dipinto come il creatore del personal computer, chi del mouse, chi dei sistemi operativi tutti, si vocifera che abbia persino inventato la macchina del tempo…

Inutile stare a ribattere ad ognuna delle idiozie scritte e dette sui media (rete inclusa), personalmente resto del parere che Jobs fosse un ottimo venditore e niente più, una persona furba ed estremamente capace nell’osservare un prodotto, capirne le potenzialità e riuscire a crearne una copia (spesso inferiore dal punto di vista tecnico rispetto all’originale) e venderla ad un prezzo scandalosamente più alto della concorrenza.

La figura di Jobs è certamente stata emblematica, è cresciuto in un luogo e in un periodo in cui il “fare” era la via maestra, l’invenzione era all’ordine del giorno e la fantasia si fondeva con la tecnologia, era l’epoca dei geni che crescevano in luoghi mitici come lo Xerox PARC, l’OATC (Olivetti Advanced Technology Center) e tanti altri.
Di riffa o di raffa lui seppe appropriarsi di tecnologie create da altri (ad esempio il mouse o i sistemi operativi a interfaccia grafica) e riuscì a venderle, fu il precursore di quel modello culturale/economico/lavorativo parassitario che ha preso forma nel mito del marketing.

Forse non è un caso che proprio oggi (in un’epoca in cui il “vendere” è primario e il “fare” è secondario) la figura di Jobs sia tanto popolare e osannata.

Forse non è il caso che invece passi totalmente inosservata la morte di Dennis Ritchie, lui sì un vero genio, il padre del linguaggio C, e figura fondamentale per lo sviluppo del sistema operativo UNIX (da cui anche i prodotti del defunto Jobs prendono a piene mani…).
Un genio veramente creativo e che ha lasciato un segno indelebile nella storia, specialmente nelle tecnologie informatiche, e di conseguenza nella vita quotidiana di miliardi di persone.
Una persona come poche, che pochi conoscono, pochi piangeranno, ma molti, molti rimpiangeranno.

04/10/2011

Domino 8.5.3

Finalmente è uscita la versione 8.5.3 di Lotus Domino e Notes!
YEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Comunicato ufficiale

22/09/2011

Le cose importanti.

Ieri sera si è svolta la riunione di gilda dei Cavalieri delle Ere, si è discusso un po’ di tutto ma il fulcro è certamente stata l’imminente espansione Rise of Isengard che di fatto rivoluzionerà Lotro.

Dall’inizio dell’estate ne sono successe di tutti i colori, cose piacevoli e spiacevoli, persone amiche che si sono dimostrate false e opportuniste, nuovi compagni di gioco e vecchie conoscenze ritornate attive in game… a fare da sfondo a tutto questo però c’è stato un certo malcontento generato dalla delusione per la fiducia venuta a mancare e per le “coltellate” alle spalle che abbiamo ricevuto.

Poi questa mattina mi è successo qualcosa di illuminante, ero in ospedale per una visita di controllo (una normale spirometria di controllo per un’asma di natura allergica) e mentre attendevo in sala d’aspetto ho osservato alcune persone in attesa di essere visitate nell’ambulatorio dedicato alla fibrosi cistica.
Li vedevo entrare con indosso la mascherina chirurgica, e dopo pochi minuti sentivo provenire da dietro la porta dei rumori agghiaccianti, respiri affannosi, crisi di tosse spaventose, rantoli da far accapponare la pelle…

E a quel punto, vedendo la serenità di queste persone sfortunate, la loro sofferenza estremamente dignitosa e le loro difficoltà, ho realizzato quanto fossero stupide le puttanate su cui ci stiamo arrovellando in game, quanto siano inutili le parole dei nostri detrattori e tutte le “pippe mentali” che ci siamo costruiti in questi tempi come conseguenza dei loro insulti e del loro costante lavoro per metterci in cattiva luce.

Ricordiamoci una cosa importante ragazzi, è un gioco e come tale va trattato, le cose importanti sono altre…

16/09/2011

Think different?!?

Un paio di settimane fa sono stato protagonista di una insolita (almeno per me) esperienza, ho acquistato un MacBook Pro presso un Apple Store.

So bene che questa notizia può sembrare molto strana per chi mi conosce, ci tengo però a precisare che la suddetta macchina è di mio fratello, l’ha scelta lui, l’ha pagata lui e pertanto la responsabilità è soltanto sua ;)
Chiaramente prima di fare questo passo abbiamo vagliato ogni possibile alternativa, sia passati attraverso una serie infinita di preventivi, valutazioni, considerazioni e offerte di prodotti concorrenti… ma questo è un altro film…

Detto questo io e il fratellino ci siamo diretti verso il più vicino Apple Store perfettamente preparati sull’oggetto in questione, entriamo e veniamo accalappiati da una giovane commessa.
Non appena le diciamo di essere interessati ad un MacBook Pro da 13″ la ragazza (piuttosto carina tra l’altro…) comincia la sua filippica con fare meccanico, elogiando caratteristiche e qualità costruttiva mentre sfoglia una presentazione del prodotto su un iPad appoggiato sul tavolo a mo di brochure.

Decidiamo di lasciarla sfogare per un buon quarto d’ora, al termine del quale la interrompo per chiederle delucidazioni sulla garanzia, in particolare l’annosa questione del secondo anno di garanzia (il sito Apple cita soltanto il primo anno in barba a quanto prescrive la legge). Lei mi squadra evidentemente scocciata e risponde con una formula di rito ripetuta per la millesima volta: le norme europee prevedono che il produttore debba rispondere per il secondo anno di garanzia solo se viene certificato tramite una perizia che il problema è ascrivibile a un difetto di fabbricazione… poi coglie la palla al balzo cominciano a tessere le lodi del servizio Apple Care per estendere la copertura da 12 a 36 mesi (alla modica cifra di 240 euro, faccio presente che il ServicePac post-warranty per un server IBM costa tra le 60 e le 100 euro/anno).
La interrompo di nuovo facendole presente che le norme europee non c’entrano proprio nulla, quello a cui stavo facendo riferimento è il codice del consumo, ovvero legge dello Stato Italiano che Apple è tenuta a rispettare. Lei ribatte con aria ancora più scocciata ripetendo la stessa manfrina di prima in merito alla perizia, alle norme europee e ritorna ancora sulla bontà dell’Apple Care, asserendo addirittura che l’acquisto immediato con il pc è consigliato in modo da alleggerire l’utente dall’annosa procedura di registrazione (a sentir lei un’impresa degna delle dodici fatiche di Ercole).

A questo punto lascio perdere, la liquido dicendole che dobbiamo parlarne tra di noi e decidere il da farsi e lei si allontana sorpresa (un comportamento che evidentemente non si presenta spesso in un Apple Store).
Alla fine decidiamo di acquistare lo stesso l’oggetto, non sto ad annoiarvi sulle ragioni che posso non condividere, la scelta è del fratellino e lui ha deciso così.

Qui comincia una vera e propria pantomima, la ragazza estrae dalla fondina un iPhone e con fare esultante ci dice (riporto testualmente): “Ora ordinerò il vostro MacBook Pro tredicipollici con il mio iPhone!”
Io e mio fratello ci fissiamo con sguardo allibito pensando che la ragazza sia impazzita o stia recitando uno spot pubblicitario o una candid camera, ma non è così… estrae l’iPhone, ci spippola sopra per un po’ e sempre con fare entusiastico e un sorriso pubblicitario stampato in faccia ci dice: “Ho ordinato il vostro MacBook Pro tredicipollici! Ora attendiamo che arrivi il vostro MacBook Pro tredicipollici!”.
Segue attesa di 10 minuti al termine dei quali spunta un altro commesso con in mano il pc nella la sua fashion-confezione, la nostra commessa sfodera il suo più entusiastico sorriso esclamando: “Ecco che è arrivato il vostro nuovo MacBook Pro tredicipollici!”

Sempre con fare gioioso la ragazza ci accompagna ad un tavolo (andare al bancone era troppo convenzionale per un Apple Store…) e ci chiede come abbiamo intenzione di pagare, estraiamo i contanti (il sistema di pagamento meno fashion del pianeta…) e alla commessa scappa l’ennesima smorfia di disappunto, le toccherà “addirittura” darci il resto…
Dopo aver saldato il dovuto io e mio fratello accenniamo un saluto e proviamo a tornarcene a casa, errore madornale!!! La commessa ci placca e insiste perchè ci fermiamo per registrare il pc e attivare l’utenza di sistema!

Con fare paziente accettiamo l’invito e ci sediamo ad un tavolo, scartiamo il laptop e lo accendiamo, seguirà una noiosa quanto banale compilazione di una serie di form con i dati anagrafici del proprietario, email e tutto il resto per attivare sul pc il suo account iTunes. Da un certo punto di vista è stato divertente inimicarsi di nuovo la commessa facendole notare una serie di campi obbligatori non compilati che bloccavano le varie fasi di registrazione, il tutto mentre lei commentava con frasi del tipo “Strano… eppure oggi funzionava…”, no comment.
Segue una serie di manfrine sugli utilissimi corsi gratuiti (e non…) tenuti presso l’Apple Store per guidare ogni (suddito) cliente nell’uso del suo sfavillante “MacBook Pro tredicipollici”.

So già che qualcuno penserà che io sia l’ennesimo nerd elitario che si scaglia a prescindere contro l’emblema stesso del “fashion-IT” (o del “casual-IT” a seconda dei punti di vista), del resto ormai lo fanno tutti…
La realtà è che io ho seriamente trovato quest’esperienza umiliante, essere trattati come dei lattanti da guidare paternalisticamente allo svezzamento informatico è pietoso e umiliante per qualsiasi persona che abbia un minimo di senso critico e di capacità intellettuale, e questo a prescindere dalla sua familiarità (reale o presunta) con il dispositivo o la tecnologia informatica.
Tutto questo poi avvenuto in un luogo (l’Apple Store appunto) che sprizza falsità da ogni poro, dai manifesti appesi alle pareti agli atteggiamenti giocosi e goliardici dei commessi, che scherzano tra di loro davanti ai clienti e si scambiano sguardi di odio e arrabbiatura quando pensano che i clienti non li vedano (come è giusto e sacrosanto, avere dei colleghi che fanno i buffoni per tutto il giorno trasformerebbe in killer anche il Mahatma Gandhi).

Alla prossima puntata per un My2Cents sull’oggetto.

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