03/01/2011

Foobar2000 context menù

Non ho mai sopportato Windows Media Player, l’ho sempre trovato pesante, invasivo, lento, impacciato nella gestione dei codec e soprattutto estremamente instabile.

Una volta la soluzione migliore per chi fosse alla ricerca di un player multimediale audio era semplice, bastava scaricarsi WinAMP e il problema era risolto…
Da quanto però quei geni della Nullsoft si sono messi in testa di trasformare il loro piccolo, leggero e comodo software in un “polpettone inutile e macchinoso”, ho dovuto cercare un’alternativa che incarnasse lo spirito del vecchio WinAMP.

Non so voi ma io ho trovato la pace dei sensi (almeno su questo…) con Foobar2000, dal passaggio da Windows XP a Windows 7 però ho avuto qualche difficoltà dovuta alla sparizione di alcune comode features di integrazione tra il software in questione e il sistema operativo.
In particolare mi ha infastidito la sparizione della voce “Enqueue to foobar2000” dal menù contestuale di un file mp3.

Se avete avuto lo stesso problema eccovi un paio di dritte per porre rimedio.
Ecco come si presenta il menù contestuale “infettato” da Windows Media Player

Per risolvere il problema aprite il Pannello di Controllo –> Programmi predefiniti e cliccate sulla voce di menù “Impostazioni accesso ai programmi”

Nella finestra che segue cliccate sulla voce “Personalizzate”, vi si aprirà un menù che dovete scorrere fino ad arrivare alla voce “Scegliere il lettore multimediale predefinito”.
A questo punto non vi resta che deselezionare la checkbox “Abilita accesso al programma” relativa a Windows Media Player

Dopo aver dato l’ok finalmente potrete godere della tanto agognata voce di menù di Foobar2000 :)

17/08/2010

lftp

Uno dei tool che mi ha molto aiutato durante la recente migrazione al nuovo provider è stato lftp.

Apparentemente si tratta dell’ennesimo client ftp, niente di nuovo sotto al sole quindi…
In realtà lftp nasconde una serie di features che non rappresentano certo una novità o non rivoluzionano certo il protocollo, ma che risolvono alcuni piccoli e grandi problemi che possono presentarsi durante un trasferimento ftp massivo.

Sappiamo tutti infatti che con una GET ftp è possibile scaricare una intera directory e tutto il suo contenuto, mentre con un banale PUT possiamo uplodare in remoto una directory e l’intero contenuto.
Ma quante volte vi è capitato che questa operazione filasse liscia con una grande quantità di file e directory?
A me francamente davvero poche, capita la classica disconnessione e a quel punto occorre la sfera di cristallo per sapere a che punto occorre riprendere il download o l’upload :(

Con lftp il problema è risolto alla radice utilizzando l’opzione “mirror”, in questo modo sarà lftp a spazzolarsi la directory di origine e quella di destinazione per allineare perfettamente il contenuto, trasferendo i file mancanti o differenti dall’originale, insomma quasi una sorta di rsync via ftp.
Questa ad esempio è la sintassi che ho utilizzato per scaricare completamente il sito dal vecchio provider:
lftp -u username,password -e "mirror --delete --only-newer --verbose path/to/source_directory path/to/target_directory" ftpsite

Mentre invece per uplodare il sito sul server ftp del nuovo provider ho dovuto semplicemente aggiungere l’opzione “reverse”:
lftp -u username,password -e "mirror --reverse --delete --only-newer --verbose path/to/source_directory path/to/target_directory" ftpsite

Altra funzione molto comoda è quella che permette di effettuare il chmod ricorsivo, ovvero un cambio di permessi su una directory applicato anche a tutti i file e directory in essa inclusa.
Anche questa può sembrare una banalità, ma utilizzando uno dei tanti sistemi di content management php capita non di rado di effettuare una operazione simile, e spazzolarsi decine e decine (per non dire centinaia) di file e directory non è una cosa ne piacevole ne stimolante.

Fatene buon uso ;)

16/03/2010

Migrazione Domino->Google Apps tramite IMAP

Lo sappiamo tutti, la posta elettronica da una parte è fondamentale, dall'altra tende ad essere ritenuta da tutti gli utenti come un servizio banale, scontato e semplice.
Una volta forse era così, ora, tra webmail carpiate, sync dei dispositivi mobile, IMAP, POP, spam, blacklist e altre cazzate del genere, la posta elettronica è diventata tutt'altro che "Simple", alla faccia del "Simple Message Transfer Protocol".
Figuriamoci quando si tratta di migrare da un provider all'altro, generalmente si risolve tutto in un caotico bagno di sangue, in grado di far desistere anche il dirigente più assetato di migrazione.

Recentemente mi è capitato di seguire un processo del genere, la migrazione di alcune vecchie mailbox ad un account Google Apps Premiere.
Per fare questo Google offre innumerevoli tools, da una parte il tool di migrazione IMAP, dall'altro l'apposito tool sviluppato per migrare mailbox da IBM Lotus Domino.
Inutile dire che il primo metodo fallisce miseramente (dato che l'IMAP di Domino non è supportato, anche se con il resto del mondo funziona perfettamente… mah…), mentre il secondo fa uso di alcune librerie sviluppate da Microsoft che girano solo su Windows, ergo se il vostro server Domino gira su Linux "vi attaccate al tram e urlate in curva" :\

Ravanando in rete ho trovato il tool definitivo di migrazione tramite protocollo IMAP, molto semplicemente si chiama ImapSync.
Il suddetto tool non solo funziona con praticamente ogni sorta di combinazione possibile in termini di autenticazione (plain, login, md5), ma supporta tranquillamente connessioni tra server IMAP con TLS oppure senza, addirittura supporto regular expressions per la definizione di particolari combinazioni di folder o messaggi, oppure per la copia di una folder con un nome differente.

Giusto per fare un esempio, con questa sintassi ho migrato completamente delle mailbox da Lotus Domino a Google Apps, utilizzando sul primo server il protocollo IMAP in chiaro e in ascolto sulla porta standard 143, mentre sul secondo veniva utilizzato IMAP criptato in ascolto sulla porta 993.
Dato che Google Apps non permette la creazione di folder chiamate "Inbox" ho configurato anche la regexp per trasformare la folder "Inbox" in "InboxNotes"

imapsync \
–host1 relaydomino.pippo.com –user1 [email protected] \
–password1 passworddomino –authmech1 PLAIN \
–host2 imap.gmail.com –user2 [email protected] \
–password2 passwordgmail –authmech2 LOGIN \
–ssl2 –port2 993 –syncinternaldates \
–split1 5 –split2 5 –nofastio1 \
–regextrans2 's/^Inbox$/InboxNotes/'

Imapsync è sviluppato in perl e pertanto funziona su praticamente ogni piattaforma, richiede tempi di installazione e configurazione pressochè nulli, al massimo qualche modulo perl facilmente riperibile tramite cpan.

22/11/2009

Wake on lan per 7

Oggi è giorno di upgrade :)

Dopo aver passato diversi mesi utilizzando Windows Vista a 32bit mi sono deciso a passare al famoso Windows 7 in versione 64bit.
L'impatto è stato abbastanza soft, soprattutto l'approccio con i 64bit è stato tutto sommato indolore anche per quanto riguarda drivers e utility varie.

C'è stato soltanto un dettaglio che ha cercato di farmi impazzire (ma che in questo ha miseramente fallito :) ), il wake on lan.
Per fortuna tutto si è risolto per il meglio, riporto i dettagli fondamentali sperando che possano servire a qualcuno per evitare fastidiosi mal di testa.

L'approccio di Win7 non è diverso da tutti gli altri OS, occorre pertanto prestare attenzione a tre dettagli:

  • bios
  • driver
  • impostazioni di risparmio energetico

BIOS
Su questo aspetto "ognun per se e Dio per tutti", nel senso che ovviamente tutto dipende dalla vostra mainboard e dalle relative voci presenti nel setup del bios.
Generalmente le funzioni dedicate al WOL sono riassunte sotto le voci "Wake-Up by PCI card" o "Wake-Up by LAN"; ovviamente le schede di rete on-board devono essere attivate.

DRIVER
I driver della scheda di rete rivestono un ruolo fondamentale e spesso sono l'elemento più subdolo della catena, questo perchè può succedere che ci siano bug o differenze tra versioni che non fanno funzionare il WOL sebbene tutto possa sembrare ok.
Nel mio caso (nic Marvell Yukon 88E8053 PCI-E Gigabit Ethernet Controller) il driver inizialmente installato da Windows 7 64bit (v 11.22.2.7) era mancante della necessaria funzione "Risveglio da shutdown" (che mantiene la scheda di rete attiva anche in stato ACPI S5 – ovvero shutdown non meccanico) mentre era presente solo l'opzione "Funzioni Wake Up" (dove poter scegliere quale combinazione – tra Magic Packet e Pattern – utilizzare per attivare il WOL).
Effettuando un upgrade alla versione 11.22.4.3 del driver la funzione "Risveglio da shutdown" è magicamente comparsa e il WOL ha cominciato a funzionare a dovere.

IMPOSTAZIONI DI RISPARMIO ENERGETICO
Questo è l'aspetto meno complesso e simile tra tutte le configurazioni, il sistema operativo deve permettere alla scheda di rete di riattivare il computer.
Per fare questo basta flaggare le opportune opzioni nel tab "Risparmio energia" dentro le proprietà della scheda di rete.

 

 

Per concludere basta recuperare il mac address della scheda di rete (ipconfig /all) e usare una comune utility di generazione di magic packets per godere di questa fondamentale feature.

Buon Wake on Lan :)

17/10/2007

pork…

Uffff… sgrunt… arff… sto giocando con un nuovo oggettino, Websphere Portal Express 6, come potete osservare l'oggetto è abbastanza affamato di risorse… SGRUNT

windows task manager

PS: Workstation Dell con cpu Dual Core da 2.6 GHz e solo 1 GB di ram, urge upgrade!!!!

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