13/10/2011
La morte
Cosa strana la morte, soltanto la scorsa settimana il mondo intero piangeva la scomparsa di Steve Jobs.
Fiumi di lacrime sono stati versati nei TG, e sui giornali, esperti ed opinionisti (a giorni alterni di calcio e di tecnologia) si rincorrevano nell’ode più fragorosa al mito di Jobs, alla leggenda di Apple.
Hanno fatto ricorso a termini altisonanti, visionario, genio innovativo, veggente, mago, mancava soltanto “onnipotente”; c’è chi l’ha dipinto come il creatore del personal computer, chi del mouse, chi dei sistemi operativi tutti, si vocifera che abbia persino inventato la macchina del tempo…
Inutile stare a ribattere ad ognuna delle idiozie scritte e dette sui media (rete inclusa), personalmente resto del parere che Jobs fosse un ottimo venditore e niente più, una persona furba ed estremamente capace nell’osservare un prodotto, capirne le potenzialità e riuscire a crearne una copia (spesso inferiore dal punto di vista tecnico rispetto all’originale) e venderla ad un prezzo scandalosamente più alto della concorrenza.
La figura di Jobs è certamente stata emblematica, è cresciuto in un luogo e in un periodo in cui il “fare” era la via maestra, l’invenzione era all’ordine del giorno e la fantasia si fondeva con la tecnologia, era l’epoca dei geni che crescevano in luoghi mitici come lo Xerox PARC, l’OATC (Olivetti Advanced Technology Center) e tanti altri.
Di riffa o di raffa lui seppe appropriarsi di tecnologie create da altri (ad esempio il mouse o i sistemi operativi a interfaccia grafica) e riuscì a venderle, fu il precursore di quel modello culturale/economico/lavorativo parassitario che ha preso forma nel mito del marketing.
Forse non è un caso che proprio oggi (in un’epoca in cui il “vendere” è primario e il “fare” è secondario) la figura di Jobs sia tanto popolare e osannata.
Forse non è il caso che invece passi totalmente inosservata la morte di Dennis Ritchie, lui sì un vero genio, il padre del linguaggio C, e figura fondamentale per lo sviluppo del sistema operativo UNIX (da cui anche i prodotti del defunto Jobs prendono a piene mani…).
Un genio veramente creativo e che ha lasciato un segno indelebile nella storia, specialmente nelle tecnologie informatiche, e di conseguenza nella vita quotidiana di miliardi di persone.
Una persona come poche, che pochi conoscono, pochi piangeranno, ma molti, molti rimpiangeranno.