28/12/2010
Fallout New Vegas
Tanto per cominciare bene il nuovo anno eccomi qua con un nuovo scintillante my2cents su Fallout New Vegas, visto che in rete si è parlato un po’ ovunque dei pregi di questo crpg “made in Obsidian” ho deciso di mettere nero su bianco quelli che per me sono i difetti del gioco.
Prima di iniziare lasciatemi dire che un gioco che al giorno d’oggi fa macinare la bellezza di 120 ore di gioco merita l’acquisto a prescindere da tutti i difetti che può presentare (e che non è mia intenzione scontargli, dato che alcuni sono veramente macroscopici).
Cominciamo con l’aspetto più marginale e che a qualcuno può non interessare, la traduzione e il doppiaggio italiano.
Se tra i doppiatori originali ci sono vere e proprie star tipo Danny Trejo o Will Wheaton (=l’odioso Wesley Crusher di Star Trek TNG), in quello italiano regna il caos, spesso lo stesso personaggio è addirittura doppiato da due doppiatori differenti con voci che tra loro non c’entrano una beata fava…
A questo aggiungiamo una localizzazione che definire maccheronica sarebbe un complimento, un lavoro talmente penoso e sconclusionato che sembra fatto da un gruppo di studenti di quinta elementare, con errori talmente evidenti che dimostrano non solo una organizzazione del lavoro inesistente, ma anche una traduzione fatta a cervello spento.
Finché si rimane lontani da New Vegas la traduzione non sembra poi tanto male, ma una volta entrati a Freeside e poi nella Strip si fa più fatica a comprendere i dialoghi tradotti che a risolvere le quest…
Riguardo alla stabilità e ai bug il gioco è certamente un flop notevole, crash continui e ripetuti, improvvisi blocchi dei caricamenti (in genere brevi), capita di frequente di ritrovarsi al desktop di Windows con popup bloccanti (deo gratias esistono le shortcut per andare al task manager e killare i processi…).
Posso capire l’inevitabile complessità di un titolo così aperto, ricordiamoci però che stiamo parlando di un gioco che tecnicamente è fermo al 2008 con alle spalle un precedente di notevole longevità (Fallout 3) e dal quale tecnicamente non si discosta poi di molto; dopo un predecessore del genere (con il quale io non ricordo tutti questi problemi) credo sia doveroso aspettarsi un po’ di stabilità…
Visto lo schema di gioco estremamente aperto e la quantità di variabili che ciò comporta, calibrare correttamente la difficoltà è un’impresa davvero ardua, e onestamente Obsidian imho non solo non ci è riuscita, ma non ci ha nemmeno provato…
Finché si rimane nei binari della trama principale tutto scorre liscio e ben equilibrato, il problema si presenta quando si esce dal seminato e si comincia ad esplorare, da una parte ci si giocano alcune quest, dall’altra si finisce con il macinare tanta esperienza da rovinare le fasi avanzate di gioco.
Tanto per fare un esempio, prima di entrare a New Vegas io ho esplorato tutte le locazioni di gioco esterne, sono entrato in città dopo aver raggiunto il level cap (30), con statistiche tali da risolvere tutte le quest passando check di eloquenza, baratto e scienza, il tutto condito da noiosi quanto inutili spostamenti tra le varie location previste per la risoluzione delle quest.
In genere la difficoltà dei combattimenti è esageratamente bassa, fanno eccezione giusto poche locazioni dove basta mantenere le distanze e attaccare con armi a lungo raggio; ci sono addirittura missioni spacciate per “suicide” (es liberazione di una città occupata dalla Legione nel caso ci si schieri con la RNC), che in realtà non sono altro che amabili scampagnate condite da qualche headshot qua e la…. il tutto in modalità hardcore eh…
Infine c’è la ciliegina sulla torta della sequenza finale, dove per assurdo anche gli avversari più stupidi attaccano con la più potente arma da mischa e dove il boss di turno resiste anche ad una scarica di missili o bombe atomiche in miniatura…
Questi i difetti, i pregi ormai sono ben noti, longevità fantastica, libertà di movimento totale, quest interessanti e curiose, personaggi ben definiti e sempre vari, ampio inventario e la caratterizzazione del pg tipica della serie classica (ovvero Fallout e Fallout 2).
Riguardo allo SPAV (il sistema di combattimento che ha preso il posto della modalità a turni classica) io francamente non ho da muovere grosse critiche, lo vedo come una possibilità in più in grado di dare un minimo di tatticismo agli scontri; ovviamente non è all’altezza dell’ottimo vecchio sistema a turni che caratterizzava i primi due Fallout, ma piuttosto che ridurre tutto a un banale fps preferisco questa soluzione.
In definitiva imho si tratta di un gioco da comprare a prescindere da tutti i problemi oggettivi che presenta, divertimento assicurato per almeno 100 ore, in particolare se si ama uno schema di gioco votato alla libertà totale.