23/06/2014

Cygwin-X

L’inventore di Cygwin meriterebbe una statua in ogni piazza, non è la prima volta che lo affermo ma non sarà di certo l’ultima.

Una delle innumerevoli features utilissime di questo fantastico software è il server X, indispensabile se lavorate su server GNU/Linux o Unix per poter utilizzare applicazioni che hanno una interfaccia grafica o richiedono un server grafico.
Qualcuno pensa che “il sistemista che non deve chiedere mai” può vivere di sola command line, in realtà però molti software enterprise ormai possono essere installati solo tramite installer grafici, pertanto un server X è ormai parte del corredo di sopravvivenza di qualsiasi sistemista.

L’installazione è estremamente semplice, scaricare dal sito https://www.cygwin.com/ l’ultima versione del setup di cygwin per l’architettura che preferite (x86 o x64), piazzatelo in una directory (es c:\cygwin\setup) e  lanciatelo.

cygwin-x01

1) Proseguite nei primi passi dove selezionare l’origine dei pacchetti (suggerisco “Install from Internet” se avete la possibilità di connettervi a web mediante protocollo http o ftp)
2) Selezionate la root di cygwin (es c:\cygwin)
3) Confermare la directory che conterrà i package scaricati (es c:\cygwin\setup)
4) Infine inserite l’eventuale proxy necessario per raggiungere il repository dei pacchetti di installazione e selezionate un mirror a piacimento.

Dopo avere scaricato l’elenco aggiornato dei package vi verrà mostrata la schermata riassuntiva dei pacchetti da installare, nell’angolo superiore sinistro troverete un’area di testo dove potete ricercare specifici pacchetti, quelli che dovrete installare per avere un server X funzionante sono:

  • xorg-server
  • xinit
  • xorg-docs

Cercate ciascuno di questi e selezionateli per l’installazione cliccando sulla label “Skip”

cygwin-x02

cygwin-x03

cygwin-x04

Cliccate su Avanti per proseguire nel wizard, la schemata successiva mostrerà i pacchetti che saranno installati come dipendenze dei tra selezionati.

cygwin-x05

Installazione terminata

cygwin-x06

 

A questo punto tra i programmi installati dovrebbero essere comparsi il gruppo Cygwin-X contenente il collegamento per lanciare il server X (XWin Server), se provate a lanciarlo comparirà nel systray l’icona del server X avviato in background e si aprirà un terminale grafico (xterm).
Personalmente trovo questa cosa piuttosto noiosa, per eliminare l’apertura di xterm all’avvio del server X basta creare nella home del proprio utente il file nascosto .startxwinrc, per farlo aprite un terminale di cygwin e digitate “touch .startxwinrc”.

Un’altra cosa imho molto comoda è avviare il server X immediatamente al boot (o al login di del proprio utente), per farlo basta creare un collegamento nella folder Esecuzione automatica (per chi utilizza Windows 8 si trova sotto %AppData%\Microsoft\Windows\Start Menu\Programs\Startup) che lanci questo comando:

<ROOT DI CYGWIN>\bin\run.exe -p /usr/X11R6/bin XWin -multiwindow -clipboard -silent-dup-error

Prima di testare il nostro fiammante server X occorre un ultimo semplice passaggio, dobbiamo esportare la variabile DISPLAY, per farlo possiamo lanciare il comando “export DISPLAY=:0.0″ oppure modificare il file .bash_profile presente nella home del nostro utente (per fare in modo che la variabile venga esportata automaticamente all’apertura del terminale, ricordatevi di chiudere e riaprire il terminale stesso) inserendo in coda DISPLAY=:0.0

Finalmente ci siamo, provate a connettervi mediante ssh ad un server avendo l’accortezza di aggiungere l’opzione -X (oppure -Y se volete abilitare il forward trustato) e lanciate una qualsiasi applicazione grafica (es xeyes)

cygwin-x08

Bingo!

19/06/2014

Bash history

Lavorando su macchine GNU/Linux 9 volte su 10 ci si trova ad avere a che fare con la bash, e in molti casi diventa essenzialmente scavare nella history per recuperare comandi già lanciati o dimenticati risparmiando così parecchio tempo.

La history è conservata nella home di ciascun utente nel file nascosto .bash_history e per visualizzarne il contenuti è sufficiente lanciare il comando history, eventualmente greppando qualsiasi cosa possa servire:

history-grep

In realtà questo modo di interrogare la history è spesso molto macchinoso e lento, può essere utile per documentare o per farsi un’idea su una serie di comandi lanciati in serie, ma per un uso “on the fly” della history è poco utile.

Esiste un altro modo molto più veloce e immediato che ho notato pochi conoscono (almeno all’interno della mia cerchia di colleghi, clienti e collaboratori), ovvero lo shortcut CTRL+R.

ctrl-r_1

Usando questa veloce scorciatoia si abilita una ricerca inversa nella history, digitando il comando lanciato la bash precompila il resto utilizzando il record più recente della history che comincia con quanto è stato digitato, se occorre recuperare un comando più vecchio che inizia nello stesso modo basta premere di nuovo CTRL+R per passare ai precedenti.

ctrl-r_2

Se invece preferite eliminare i record presenti nella history (perchè ad esempio contengono password o informazioni critiche che non dovrebbero essere visibili da altri utenti) potete cancellare il file ~/.bash_history oppure più elegantemente lanciare il comando “history -c”

history-c

 

May the bash be with you!

12/06/2014

Un po’ di risorse…

E’ da settimane ormai che vivo in crunch-mode, vorrei documentare tante cose che sto facendo (spesso 2, 3, 4, 19 contemporaneamente…) ma purtroppo qualcuno ha deciso che le giornate sono solo di 24h, per cui tra cibo+sonno e blog, scusate tanto, ma scelgo i primi.

Nel frattempo ne approfitto per far ingolosire qualche amico che so che segue queste sciagurate pagine :D

blade