Italian Translation Project

Planescape: Torment

Correva l’anno 1999 quando, in pieno boom dei CRPG, Black Isle Studios rilasciò il suo attesissimo Planescape: Torment. Il gioco, basato sulle regole di Advanced Dungeons and Dragons, era ambientato nell’universo parallelo di Planescape, e si contraddistinse da subito per l’enorme mole di testo e per un gameplay molto orientato al dialogo ed agli effetti delle proprie scelte piuttosto che alla forza bruta.

I temi affrontati si contraddistinguevano per i loro colori forti ed adulti, andando a toccare la religione, il confine fra la vita e la morte e teorie esistenziali.

Il protagonista, il Nameless One (il Senza Nome), si risveglia in un mondo abitato da morti e, in compagnia del simpatico ed a tratti logorroico “Morte” – un teschio fluttuante – inizierà la sua missione con lo scopo di risolvere due fondamentali quesiti: conoscere il proprio passato e tornare mortale.

Il gioco, malgrado la sua indiscutibile qualità (ancora oggi viene definito da molti come il miglior CRPG mai prodotto per computer) ha avuto una scarsa diffusione nel nostro Paese, anche a causa della scelta operata dal distributore, CTO di Bologna, di non tradurlo. Scelta comprensibile vista la mole di testo a video, ma molto svantaggiosa per i giocatori non ferratissimi in Inglese, visto che i dialoghi sono ricchi  di slang e modi di dire, e quindi terribilmente complessi da leggere e comprendere per i più.

Alcuni mesi dopo l’uscita del gioco nei negozi un gruppo di ragazzi decise di riunirsi, e di mettersi al lavoro su quella che passerà alla storia come la traduzione amatoriale più grande, complessa e di qualità che sia mai stata realizzata in Italia. Quel gruppo prese il nome di ITP – Italian Translation Project –

Fu un lavoro enorme, vista la ferma intenzione dei ragazzi di mantenere quanto più possibile lo stile dei dialoghi in slang, portandoli in una lingua comprensibile per i propri connazionali. Non si fecero remore nel tradurre parole anche non politically-correct, quelle parolacce ed imprecazioni che 10 anni fa nessun editore si sarebbe mai sognato di inserire nelle proprie traduzioni. Ci vollero piu’ di due anni ma alla fine, in pieno 2002, il lavoro venne rilasciato.

Da allora l’ITP si è dedicato ad alcune delle traduzioni più importanti:

   1. Arcanum
   2. Divine Divinity
   3. Morrowind: Bloodmoon
   4. Morrowind: Tribunal
   5. The Elder Scrolls: Morrowind

Questo piccola pagina nel mare tempestoso della rete nasce prendendo spunto da questo post pubblicato da Cristian Castellari sul proprio sito.
Anch'io come lui ho collaborato con l'ITP, anch'io come lui ho partecipato alla traduzione di Morrowind, anch'io come lui ho dato il mio piccolo contributo ad un'opera che definire storica è dir poco.

Come Cristian (dopo anni passati a leggere i rispettivi interventi sui innumerevoli newsgroup permettimi questa confidenza :) ), anch'io ho deciso di mettere a disposizione il mio sito per permettere a chiunque di godere dei frutti di tanta passione e tanta dedizione.
Purtroppo il sito dell'ITP è ormai perso, e con esso sembrano svaniti i vari mirror che ne ospitavano le traduzioni, se qualcuno dovesse recuperare qualcuno di questi progetti può contattarmi tramite l'apposita form.

SCARICA LA TRADUZIONE DI PLANESCAPE TORMENT by ITP
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The Elder's Scroll III: Morrowind

Correva l'anno 2002, il mondo si risvegliava dopo l'incubo dell'11 settembre, in Italia era l'anno dei girotondi, degli scontri sull'articolo 18, l'anno del tracollo finanziario argentino e di tanti altri eventi che hanno segnato la storia di questo inizio di secolo.

Dal punto di vista videoludico il 2002 però verrà sicuramente ricordato per l'uscita di uno dei titoli che più hanno segnato, non solo il proprio genere, ma la storia dell'intera arte videoludica.
Il titolo in questione fu "The Elder's Scroll III: Morrowind".

Da parte mia non accolsi Morrowind con grande calore, ai tempi ero uno dei tanti fieri possessori di schede video 3dfx Voodoo3 3000, l'erede di una stirpe gloriosa di acceleratori grafici, forte della sua autonomia e della sua storia, ma che ahimè andava a cozzare con il titolo in questione.
Anzi, ad essere sincero provai rabbia nei confronti di Bethesda per aver scientificamente scelto di escludere buona parte dei suoi fan per una stupida scelta di marketing che avvantaggiava la viscida concorrenza NVidia, passai ore e ore disquisendo di questa scelta inutile e controproducente su forum e newsgroups…

Parecchio tempo dopo, a seguito di un upgrade del comparto video, potei finalmente mettere le mani sul titolo in questione. All'inizio non furono certo rose e fiori, i bug erano tanti, le lacune quasi incolmabili, e sembrava che ad ogni difetto ci fosse una soluzione solo tra siti di modding e forum di appassionati, ovunque tranne che sul sito ufficiale.
Lo giocai, le esplorai in lungo e in largo, lo terminai, ma nonostante la magnificenza, la complessità e la grandiosità del progetto non seppe mai soddisfarmi come il suo glorioso predecessore "Daggerfall".
Mi rimase in bocca il classico sapore amaro delle occasioni perdute, delle opere lasciate a metà, di fronte alla perfezione dei titoli che l'avevano preceduto (Baldur's Gate & C) o che si stavano affacciando sugli scaffali (Neverwinter Nights), il neonato titolo Bethesda risultava trasudare pressapochismo dovuto non tanto all'incapacità del team di sviluppo, ma alla eccessiva difficoltà dell'obbiettivo da raggiungere. Insomma lo considerai (e considero ancora oggi) il classico passo più lungo della gamba…

Però si sa, al destino non manca il senso dell'ironia… Passò la proverbiale acqua sotto gli altrettanto proverbiali ponti, e un giorno, nel bel mezzo della mia collaborazione con il mitico Lello "Wolverine" Sarti su RPGPlayer.it, venni in contatto con quello che diventerà il più famoso gruppoitaliano  di traduzione amatoriale videoludica, l'Italian Translation Project (ITP).
Il gruppo, capitanato dall'infaticabile Daniele "Falcocadarn" Falcone, si era già fatto le ossa con la traduzione di un'altra pietra miliare del genere crpg, quel Planescape Torment (di cui potete trovare la traduzione qui) che ancora oggi rappresenta la punta di diamante del filone "narrativo" del gener; e così, tra un meeting genovese e l'altro, tra una lasagna al pesto e un pezzo di focaccia, decisi di partecipare.
Il caso volle che il nuovo obbiettivo fosse proprio quel celebre Morrowind che mi ero lasciato alle spalle senza troppo entusiasmo, di nuovo un guanto di sfida lanciato da Bethesda :)

E fu così che dopo innumerevoli nottate di lavoro vide la luce questa leviatanica traduzione, un capolavoro (imho) forse più del titolo stesso oggetto della traduzione, uno sforzo che spero venga apprezzato e che vi ripropongo di nuovo in coppia con Cristian "Skyflash" Castellari, anch'egli membro del team di traduzione.
Spero che questo piccolo spazio possa servire a qualche nuovo giocatore in erba ad apprezzare il lavoro svolto da Bethesda, ma soprattutto possa fargli capire quanta dedizione e sacrificio siano stati infusi in questa traduzione da tutti i ragazzi, volontari e non retribuiti, che hanno partecipato traducendo, organizzando, coordinando, insomma rendendo possibile questa grande opera.

Un grazie di nuovo a Cristian Castellari che è riuscito a riesumare la traduzione delle nebbie della rete (a volte più fitte che in quel di Barovia…).

SCARICA LA TRADUZIONE DI MORROWIND E BLOODMOON by ITP
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SCARICA LA TRADUZIONE DI TRIBUNAL by ITP
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